La Corea del Nord ha definito le nuove sanzioni imposte il 2 gennaio dagli Stati Uniti un altro capitolo della “ostile e provocatoria politica di Washington” nei suoi confronti.

Le sanzioni, disposte dagli Stati Uniti in seguito all’attacco informatico contro la Sony pictures, riguardano tre aziende e dieci rappresentanti del governo coreano che lavorano in Iran, Siria, Cina, Russia e Namibia.

Pyongyang ha espresso soddisfazione per l’attacco hacker, ma ha negato qualsiasi suo coinvolgimento nella vicenda. Bbc

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