Il testimone chiave del caso Ilaria Alpi scagiona l’unico imputato
Un estratto dell’intervista di “Chi l’ha visto?”
Ahmed Ali Rage, soprannominato Jelle, è stato il testimone principale del caso dell’omicidio della giornalista italiana Ilaria Alpi e dell’operatore Milan Hrovatin, uccisi in un agguato a Mogadiscio, in Somalia, il 20 marzo 1994. Per l’omicidio è stato imputato un somalo: Omar Hashi Hassan, accusato di essere parte del commando che ha assassinato i due giornalisti. Hashi Hassan è stato rinviato a giudizio nel 1998, dopo la testimonianza di Ali Rage avvenuta nel 1997. Hashi Hassan è stato assolto in primo grado, poi condannato all’ergastolo in appello e a 26 anni di carcere in cassazione. Hashi Omar Hassan ha già scontato quasi quindici anni di carcere.
Ahmed Ali Rage ha rilasciato una deposizione, il 10 e l’11 ottobre 1997, alla questura di Roma prima e poi davanti al pubblico ministero Franco Ionta in cui indicava Omar Hashi Hassan come uno degli autori dell’omicidio.
Ali Rage si è reso irreperibile subito dopo aver deposto, non ha partecipato neppure al processo e non ha identificato di persona Omar Hashi Hassan, che è arrivato in Italia nel 1998 per testimoniare in un processo contro militari italiani ritenuti responsabili di abusi contro la popolazione somala durante la missione dell’Onu Restore hope.
Ahmed Ali Rage, rintracciato da una giornalista della trasmissione Chi l’ha visto?, ha raccontato che “gli italiani avevano fretta di chiudere il caso e gli hanno promesso denaro in cambio di una sua testimonianza al processo: doveva accusare un somalo del duplice omicidio”.
Mariangela Gritta Grainer, presidente dell’Associazione Ilaria Alpi, ha chiesto che si riapra il processo, dopo le dichiarazioni di Jelle: “La notizia di questi giorni dell’intervista a Jelle darà forse ragione a chi ha scritto e sostenuto che si è voluto costruire in Hashi un capro espiatorio, per depistare le indagini e la ricerca della verità. Se Jelle ha mentito accusando Hashi Omar Hassan ed è stato pagato per mentire ci possono essere le condizioni per fare un nuovo processo nei confronti di Hashi che ha già scontato una pena di quasi quindici anni, oggi in carcere a Padova. E si dovrà riaprire tutta l’inchiesta sul duplice assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin”.