Attentato al ministero della giustizia di Kabul, sei morti
Almeno sei persone sono morte nell’esplosione causata da un attentatore suicida nel parcheggio del ministero della giustizia di Kabul in Afghanistan. Ne danno notizia i principali siti afgani, che parlano di decine di feriti. L’attentato è stato rivendicato con un’email ai giornalisti dal portavoce dei taliban Zabihullah Mujahid ed è il quinto grave attacco nella capitale afgana in poco più di due settimane.
Un poliziotto ha raccontato che l’attentatore si è fatto esplodere a bordo di un’auto nel parcheggio del ministero, non lontano dall’hotel Serena, nel tardo pomeriggio. La deflagrazione è stata così potente che una grossa colonna di fumo nero era ben visibile in tutto il centro cittadino e che i vetri delle finestre sono andati in frantumi anche nel quartiere diplomatico, che si trova a qualche chilometro di distanza. Quest’ultima circostanza ha fatto credere inizialmente a diversi testimoni che l’attentato avesse colpito la zona delle ambasciate.
I taliban avevano già preso di mira i dipendenti pubblici del settore giudiziario, con gli attentati contro due pulmini che trasportavano alcuni collaboratori del procuratore generale. Il 17 maggio scorso un attentatore suicida si è fatto esplodere contro un convoglio della missione di polizia dell’Unione europea in Afghanistan, uccidendo due civili afgani e un agente di sicurezza privato. Quattro giorni prima, un commando di uomini armati aveva fatto incursione in una foresteria di Kabul uccidendo 14 persone tra cui l’italiano Alessandro Abati.