Che cosa hanno detto finora leader e governi sullo scandalo della Fifa
Vladimir Putin. Il presidente russo ha sostenuto che l’indagine condotta dall’Fbi sui dirigenti della Fifa è un chiaro tentativo di evitare la rielezione di Blatter ed è l’ultimo evidente sforzo da parte degli Usa di estendere la propria giurisdizione su altri paesi. La Russia, che ospiterà i Mondiali di calcio nel 2018, si è sentita chiamata in causa dalle indagini statunitensi e Putin ha espresso un forte sostegno all’attuale presidente della Fifa, in vista del voto del 29 maggio a Zurigo. “Se non sbaglio venerdì devono svolgersi le elezioni del presidente della Fifa, e il signor Blatter ha tutte le chance di essere rieletto” ha osservato Putin. “Noi sappiamo delle pressioni esercitate su di lui per vietare lo svolgimento del campionato mondiale di calcio nel 2018 in Russia. Ma saremo sempre al fianco di Blatter”.
David Cameron. Nel Regno Unito, grande sconfitto nella corsa per ospitare i Mondiali del 2018, il premier e diversi ministri si sono schierati a favore delle dimissioni di Sepp Blatter. In un briefing alla stampa il portavoce di Downing Street ha detto che Cameron sostiene la necessità di dimissioni e che, insieme alla federazione calcistica britannica, è favorevole all’elezione dell’unico avversario di Blatter, il principe giordano Ali Bin Al-Hussein. Della stessa opinione il ministro degli esteri Philip Hammond, il quale ha dichiarato che c’è qualcosa di profondamente sbagliato nella Fifa e che serve una riforma, che passi per il rinnovo dei vertici attuali.
Laurent Fabius. Il ministro degli esteri francese ha sostenuto la necessità di rinviare le elezioni per la presidenza della Fifa, alla luce delle indagini statunitensi e svizzere. “Sono molti anni che si fanno accuse di corruzione in questo ambiente” ha fatto notare, “quindi sarebbe meglio prendere un po’ di tempo in modo da capire quali accuse sono fondate e quali non lo sono, e aspettare che la magistratura si pronunci”. Il ministro ha precisato di parlare a titolo personale, ribadendo l’opportunità che il voto in agenda per il 29 maggio a Zurigo sia posticipato. “Altrimenti rischiamo di dare a questo ambiente un’immagine ancora più disastrosa di quella attuale” ha aggiunto.
Frank-Walter Steinmeier. Il ministro degli esteri tedesco ha seguito la linea di molte federazioni europee, sulla necessità di dimissioni di Blatter. “Se il calcio non è in grado di pulire se stesso, allora le autorità nazionali dovranno fare il lavoro” ha dichiarato.