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Chiuse le indagini su Roberto Maroni: secondo l’accusa ha fatto pressioni sui dirigenti dell’Expo

La procura di Milano ha chiuso le indagini che precedono la richiesta di rinvio a giudizio del presidente della regione Lombardia Roberto Maroni. Maroni potrebbe essere accusato di “induzione indebita” e “turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente”.

Maroni avrebbe fatto pressioni sui dirigenti dell’Expo per convincerli a sostenere le spese di Maria Grazia Paturzo, sua ex collaboratrice al ministero dell’interno, durante la missione dell’Expo a Tokyo dello scorso anno. Né Maroni né Paturzo parteciparono a quel viaggio. Maroni inoltre si sarebbe messo d’accordo con Giuseppe Sala, amministratore delegato della società Expo, per far ottenere un contratto a tempo determinato alla Paturzo come “temporany manager”.

Il presidente della Lombardia è anche indagato per aver favorito un’altra sua ex collaboratrice, Mara Carluccio. Carluccio fu assunta alla Eupolis, società regionale che si occupa di ricerca e formazione professionale, con un contratto di consulenza che secondo gli inquirenti sarebbe stato confezionato “su misura” per lei.

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