Il reddito di cittadinanza costerebbe circa 15 miliardi nel 2015
L’Istat ha calcolato che garantire il reddito di cittadinanza agli italiani bisognosi costerebbe allo stato 14,9 miliardi di euro all’anno. La spesa sarebbe destinata ai 2,7 milioni di famiglie con un reddito inferiore alla soglia di povertà, cioè al 10,6 per cento delle famiglie residenti in Italia. Sono i dati che l’istituto ha presentato alla commissione lavoro del senato che sta esaminando la fattibilità di questa misura.
L’Istat ha presentato i suoi calcoli perché i membri della commissione lavoro del senato possano avere gli elementi per valutare le due proposte che hanno sul tavolo. Da una parte, il disegno di legge sul reddito di cittadinanza presentato nell’autunno del 2013 dal Movimento 5 stelle e dall’altra, la proposta sul reddito minimo garantito messa a punto da Sinistra ecologia e libertà.
Reddito di cittadinanza Il reddito di cittadinanza del Movimento 5 stelle è destinato a tutti i maggiorenni che siano disoccupati o che percepiscano uno stipendio o una pensione inferiore alla soglia di povertà (583 euro al mese nel 2013, per l’Istat). Per gli statistici, se il reddito di cittadinanza fosse attivato come lo propone il Movimento 5 stelle, le 390mila famiglie in condizioni di povertà più grave riceverebbero circa 12mila euro all’anno, mentre le 120mila famiglie che percepiscono un reddito superiore all’80 per cento della soglia di povertà avrebbero un sussidio di 200 euro al mese.
Dalle simulazioni dell’Istat si evince che i maggiori vantaggi sarebbero per le coppie con figli minori (il 13,2 per cento delle famiglie comprese nel sussidio) – che avrebbero un aumento del reddito del 44 per cento – e per i genitori single con almeno un figlio minore (30 per cento delle famiglie beneficiarie), che potrebbero aumentare il loro reddito del 76 per cento.
Reddito minimo garantito Anche Sinistra ecologia e libertà (Sel) ha presentato al senato un disegno di legge con un obiettivo simile. In questo caso, si promette un reddito minimo garantito. Il provvedimento prevede un sostegno ai soggetti disoccupati, precariamente occupati o in cerca di prima occupazione pari a 600 euro mensili (mille per nuclei di due componenti e poi a salire), la misura sarebbe riservata a coloro che hanno meno di ottomila euro di reddito annuo. Il costo previsto dall’Istat è pari a circa 23,5 miliardi di euro, concentrati sulle famiglie più povere. Le famiglie beneficiarie sarebbero circa 1,9 milioni, pari al 7,5 per cento della popolazione.