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Renzi chiede a Hollande solidarietà e responsabilità sui migranti

Al termine di un incontro all’Expo di Milano, il premier ha chiesto di abbandonare qualsiasi atteggiamento di “isteria” ed egoismo sul tema. Il capo di stato francese è tornato a dire che  le quote “non hanno senso” e “dobbiamo trovare altre formule”

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Quinto giorno a Ventimiglia per i migranti, il papa chiede perdono per chi chiude la porta

I migranti sulla scogliera di Ventimiglia, il 16 giugno 2015

Circa cento migranti hanno passato un’altra notte sulla scogliera di ponte San Ludovico e si preparano al quinto giorno di proteste alla frontiera di Ventimiglia, bloccata dalle autorità francesi. Dopo lo sgombero di ieri da parte della polizia non ci sono più stati momenti di tensione. Secondo la Croce rossa, altri cinquecento migranti hanno dormito nella stazione di Ventimiglia e nella notte è arrivata in treno un’altra cinquantina di persone.

In mattinata alcuni migranti che si trovavano sulla scogliera e hanno manifestato i sintomi della scabbia hanno chiesto spontaneamente alla Croce rossa di poter andare alla stazione di Ventimiglia per farsi curare. La situazione sanitaria potrebbe complicarsi a causa dell’inizio del Ramadan, previsto per domani. La Croce rossa dovrà cambiare l’orario in cui sono distribuiti i pasti e le bevande per rispettare il digiuno dall’alba al tramonto.

La polizia francese ha intensificato i controlli alla stazione di Menton-Garlaven e alla barriera autostradale di La Turbie. Alla stazione di Garlaven vengono fermati tutti i treni provenienti dall’Italia ed eseguiti i controlli dei documenti. Sono aumentati anche i controlli della polizia italiana sui sentieri attorno alla frontiera e alla scogliera. Sono sempre di più, invece, gli abitanti di Ventimiglia e i cittadini francesi diretti in Italia che si fermano alla frontiera per portare cibo e vestiti ai migranti.

Intanto il papa è intervenuto sul tema dell’immigrazione. In conclusione dell’udienza generale in piazza San Pietro, e alla vigilia della Giornata mondiale del rifugiato, promossa dalle Nazioni Unite il 20 giugno, papa Francesco ha pregato “per tanti fratelli e sorelle che cercano rifugio lontano dalla loro terra, che cercano una casa dove poter vivere senza timore, perché siano sempre rispettati nella loro dignità”, ha incoraggiato “l’opera di quanti portano loro un aiuto” e ha auspicato “che la comunità internazionale agisca in maniera concorde ed efficace per prevenire le cause delle migrazioni forzate”. Infine ha invitato i presenti “a chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca aiuto, che cerca di essere custodita”.

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