La camera dà ai figli non riconosciuti la possibilità di sapere le proprie origini
I deputati italiani hanno approvato la legge che permette ai figli adottati o non riconosciuti di accedere alle informazioni sulle proprie origini biologiche. Con 307 voti a favore e 22 contrari, la camera ha dato il via libera al testo, che ora passerà al senato per l’approvazione definitiva.
La nuova legge prevede che, se il figlio diventato maggiorenne vuole sapere chi sia la madre biologica o conoscere i suoi dati medici, può fare richiesta al tribunale dei minori del luogo in cui risiede. Il tribunale interpellerà in modo riservato la donna anche se al momento del parto aveva chiesto di non registrare il suo nome. Se la progenitrice vuole restare anonima, verranno fornite al figlio solo le informazioni di carattere sanitario, riguardanti le anamnesi familiari, fisiologiche e patologiche, con particolare riferimento alla presenza di patologie ereditarie trasmissibili. In caso contrario, anche la sua identità. Possono fare richiesta al tribunale anche i genitori adottivi e i responsabili di una struttura sanitaria, se sorge un grave pericolo per la salute del minore.
La possibilità di interpellare la madre, per verificare il permanere della sua volontà di anonimato, è negata dalla legge in vigore, che però è stata considerata illegittima da una sentenza della corte costituzionale. La legge approvata alla camera corre ai ripari pur cercando un equilibrio tra il diritto all’anonimato del parto e quello del figlio non riconosciuto alla nascita dalla madre a poter conoscere la sua origine.