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Autobomba a Sanaa, all’indomani del fallimento dei negoziati dell’Onu

L’esplosione è avvenuta vicino a una moschea frequentata dai miliziani sciiti houthi, e ha causato due morti. Gli aerei da guerra sauditi hanno ripreso i raid sul porto yemenita di Aden. I colloqui per la pace di Ginevra si sono conclusi senza un accordo

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Nuovi raid aerei nello Yemen all’indomani del fallimento dei negoziati

Gli aerei da guerra sauditi hanno ripreso dall’alba gli attacchi sul porto yemenita di Aden, controllato dai ribelli sciiti houthi, all’indomani del fallimento dei colloqui di pace a Ginevra. Almeno 15 raid hanno colpito le vie di accesso settentrionale, occidentale e orientale alla città portuale, secondo una fonte filogovernativa. “L’obiettivo è chiudere il cappio attorno ai ribelli houthi e aiutare il comitato di resistenza popolare”, leale al presidente in esilio in Arabia Saudita Abd Rabbo Mansur Hadi, ha spiegato la stessa fonte secondo cui i ribelli hanno bombardato vari quartieri di Aden, uccidendo quattro persone e ferendone diverse.

Ieri sera le Nazioni Unite hanno fatto sapere che i colloqui per la pace a Ginevra si sono chiusi senza un risultato. I ribelli, sostenuti dai combattenti fedeli al deposto presidente Ali Abdullah Saleh, hanno conquistato gran parte del paese, costringendo Hadi alla fuga. Da marzo la coalizione guidata da Riyadh sta bombardando le postazioni delle milizie houthi e dei loro alleati. Il conflitto ha causato finora 2.600 morti e l’80 per cento della popolazione yemenita – secondo l’Onu – ha urgente bisogno di aiuti umanitari.

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