×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

A Charleston riapre la chiesa della strage, l’Fbi indaga su un blog razzista

Sul web un vero e proprio manifesto razzista di Dylann Roof, l’autore dell’assalto, accompagnato da molte sue foto, dove compare con la pistola e mentre brucia la bandiera statunitense

Altri 15 aggiornamenti

Il South Carolina chiede la rimozione della bandiera confederata

Una manifestazione a favore dei diritti dei neri tre giorni dopo la sparatoria nella chiesa di Charleston, il 20 giugno 2015.

La governatrice del South Carolina, Nikki Haley, ha chiesto la rimozione della bandiera confederata dallo spiazzo davanti al parlamento dello stato. La bandiera, simbolo dei sudisti durante la guerra civile negli Stati Uniti, è stata esibita da Dylann Roof, il presunto responsabile della sparatoria nella chiesa di Charleston, avvenuta nella notte tra il 17 e il 18 giugno, nella quale sono state uccise nove persone.

Secondo la governatrice, la bandiera è un simbolo di divisione e di odio razziale. I figli dei veterani confederati, un’associazione dei discendenti dei soldati degli Stati confederati d’America, che nel 1861 dichiararono la secessione dagli Stati Uniti, si sono invece schierati contro la rimozione della bandiera, definendola un simbolo del proprio patrimonio culturale e storico. L’autorizzazione a rimuovere la bandiera potrà essere data solo con una votazione del parlamento dello stato.

Qualche ora dopo l’annuncio della governatrice, la multinazionale statunitense Walmart ha dichiarato che non venderà più nessun prodotto che esponga la bandiera confederata.

pubblicità