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Il sospetto jihadista dell’attentato di Lione confessa l’omicidio

L’uomo sospettato di terrorismo per l’attacco del 26 giugno all’industria chimica a sud di Lione, in Francia, ha ammesso di avere ucciso il proprio datore di lavoro dentro la sua macchina, prima di arrivare allo stabilimento di Saint Quentin-Fallavier, dove ha tentato di provocare un’esplosione.

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Il presunto attentatore di Lione è stato arrestato e identificato

Il ministro dell’interno francese, Bernard Cazeneuve, ha detto che la persona sospettata di avere compiuto l’attacco contro uno stabilimento di gas a Saint-Quentin-Fallavier, vicino a Lione, è stata arrestata e identificata. Si tratta di Yassin Sahli, nato nel 1980 e residente nei pressi di Lione. Non aveva precedenti penali, ma era stato sotto osservazione come possibile estremista dal 2006 al 2008. È stato arrestato da un pompiere dopo l’attacco.

Il sospetto, inoltre, avrebbe legami con “il movimento salafita”. Altre persone sospettate di essere complici dell’attacco sono state fermate dalla polizia, ha precisato inoltre il ministro. La vittima dell’attacco deve ancora essere identificata, mentre le bandiere ritrovate sul luogo dell’attacco sono sotto esame e le scritte sono in via di traduzione.

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