Il governo del Guatemala travolto dalla corruzione
Il ministro delle finanze guatemalteco Dorval Carías ha presentato le sue dimissioni, si tratta del quinto ministro che si dimette in poche settimane. Il governo dell’ex generale Otto Fernando Pérez Molina è stato travolto da uno scandalo di corruzione che ha coinvolto anche l’ex vicepresidente Roxana Baldetti. I politici del governo Molina sono accusati di aver ricevuto tangenti da imprenditori per ridurre i dazi doganali.
Gli inquirenti hanno formalmente accusato di corruzione l’ex vicepresidente Baldetti, arrestata tre giorni fa, mentre in piazza si moltiplicano le manifestazioni che chiedono le dimissioni di Pérez Molina. I magistrati hanno sostenuto in tribunale che la Baldetti avrebbe incassato una tangente del 50 per cento su tutti i dazi doganali, per un totale di 3,8 milioni di dollari tra il maggio del 2014 e lo scorso aprile, quando è emerso lo scandalo. In cambio, secondo la procura, Baldetti avrebbe assicurato la riduzione dei dazi.
Una commissione delle Nazioni Unite, incaricata di combattere la corruzione in Guatemala, ha sollevato le accuse contro uno dei principali collaboratori di Baldetti, Juan Carlos Monzón, accusato di avere organizzato il sistema. La vicepresidente, che aveva rassegnato le dimissioni l’8 maggio, è stata arrestata venerdì in un ospedale privato, dove era ricoverata per problemi gastrointestinali e cardiaci. Attualmente, è detenuta in una base militare, mentre Monzón, il suo ex segretario privato, è ancora latitante.
Pérez Molina in un discorso alla nazione trasmesso il 23 agosto in tv si è dichiarato estraneo alla vicenda e ha detto che non si dimetterà fino al 6 settembre, quando si terranno le prossime elezioni. Il favorito alle elezioni è Manuel Baldizón, populista del Partito libertà democratica, che aveva perso le precedenti presidenziali contro Pérez Molina.
Fra coloro che chiedono a gran voce le dimissioni di Pérez Molina c’è anche il premio Nobel per la pace, Rigoberta Menchu, che ha invitato i cittadini “a continuare a difendere la dignità e la giustizia rimanendo uniti nella lotta contro la corruzione e l’impunità”.