Le proteste per la crisi dei rifiuti a Beirut
Decine di attivisti del movimento Puzzate, che da settimane chiede al governo libanese di risolvere la crisi dello smaltimento dei rifiuti a Beirut, hanno occupato ieri la sede del ministero dell’ambiente. La polizia ha evacuato con la forza gli attivisti dopo quasi otto ore. A quel punto, la protesta si è spostata e ingrossata fuori dal palazzo.
Il movimento vuole le dimissioni del ministro Mohammad Machnouk, che considerano incapace di affrontare i problemi di corruzione che stanno alla base dell’accumulo dell’immondizia per le strade della capitale. Da quasi due settimane Puzzate anima una vasta mobilitazione cittadina contro la corruzione, il degrado dei servizi pubblici e la paralisi delle istituzioni politiche di fronte a questi problemi. La protesta è culminata in una grande manifestazione mercoledì scorso e ieri nell’occupazione del ministero dell’ambiente, nel cuore di Beirut.
Il giorno dopo, gli organizzatori hanno dichiarato di essere determinati ad andare avanti. “Tutte le opzioni sono aperte. Le iniziative saranno annunciati la sera”, ha detto oggi Thebian Assaad del collettivo Puzzate. Un altro movimento cittadino, Chiediamo conto, ha convocato una manifestazione nella piazza Riad el Solh nel centro di Beirut, alle 18 (le 17 in Italia).