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Il processo contro Erri De Luca in cinque punti

Lo scrittore Erri De Luca con il cantautore Gianmaria Testa nel tribunale di Torino, al termine dell’udienza per il processo in cui De Luca è accusato d’istigazione a delinquere per il sostegno al movimento No Tav, il 20 maggio 2015. (Marco Alpozzi, Lapresse)

Erri De Luca è stato assolto dall’accusa di istigazione a delinquere per essersi espresso a favore dei sabotaggi contro la linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione in un’intervista all’Huffington Post nel 2013.

  1. Erri De Luca è stato assolto dall’accusa di istigazione a delinquere perché il fatto non sussiste.
  2. L’accusa, sostenuta dai pubblici ministeri Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, aveva chiesto otto mesi di reclusione per lo scrittore. Per i pubblici ministeri De Luca “con la forza delle sue parole ha incitato a commettere reati”.
  3. Lo scrittore è imputato d’istigazione a delinquere per aver detto in un’intervista all’Huffington Post “che è giusto sabotare la Tav”.
  4. Oggi De Luca in aula ha rilasciato dichiarazioni spontanee e ha ribadito la sua posizione: “Confermo la mia convinzione che la linea sedicente ad Alta velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua”.
  5. Il processo è diventato il simbolo dell’attacco alla libertà d’espressione in Italia. Molti intellettuali, Wim Wenders, Salman Rushdie e Paul Auster, hanno firmato un appello Liberté pour Erri De Luca in nome della libertà d’espressione.
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