Houston vota contro l’ordinanza sulle discriminazioni
Gli elettori di Houston hanno respinto un’ordinanza contro le discriminazioni nei confronti di persone gay e transgender promossa dalla sindaca Annise Parker, democratica, lesbica dichiarata e attivista lgbt.
L’ordinanza aveva ricevuto il sostegno dell’amministrazione Obama, di aziende come la Apple e di diverse celebrità di Hollywood.
Quando è stato scrutinato il 94 per cento dei voti, il no ha raccolto il 61 per cento contro il 39 per cento dei sì. Il risultato è arrivato dopo 18 mesi di aspro dibattito tra le associazioni per i diritti gay e quelle conservatrici.
La Houston equal rights ordinance (Hero) è stata approvato dal consiglio comunale nel maggio 2014. Gli oppositori hanno fatto ricorso e a luglio la corte suprema del Texas ha ordinato di ricorrere al referendum.
I sostenitori hanno dichiarato che l’ordinanza è simile a quelle approvate in altre città statunitensi e proibirebbe le discriminazioni sulla base della razza, dell’orientamento sessuale e religioso e dell’identità di gender nell’assegnazione degli alloggi, nell’occupazione, negli appalti e in altri ambiti.
Gli oppositori dicono che la legge minaccia la sicurezza delle donne, fa notare il New York Times, perché permetterebbe agli uomini vestiti da donna di entrare nei bagni femminili per violentarle. Per questo il messaggio centrale della campagna è stato “No men in women’s bathrooms”.
Il risultato del voto ha rappresentato una sconfitta personale per la sindaca Parker. Nel dicembre 2009 Houston era diventata la più grande città degli Stati Uniti a eleggere una sindaca dichiaratamente gay. Negli ultimi mesi, arrivata al suo terzo e ultimo mandato, Parker aveva puntato molto sull’ordinanza Hero, ottenendo anche il sostegno della Casa Bianca.
Tra gli oppositori alla proposta ci sono il vicegovernatore repubblicano del Texas Dan Patrick, le principali autorità religiose della città e l’ex stella del baseball Lance Berkman.