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Chiesto il rinvio a giudizio per Gianni Alemanno nell’inchiesta Mafia capitale

Gianni Alemanno durante la trasmissione televisiva Porta a porta, l’8 maggio del 2014. (Corbis)

La procura di Roma ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio per corruzione e finanziamento illecito per l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Il giudice per l’udienza preliminare Nicola Di Grazia ha fissato l’udienza per l’11 dicembre. Gli inquirenti della procura di Roma contestano ad Alemanno, in particolare, di aver ricevuto somme fino a 125mila euro, in gran parte attraverso la fondazione Nuova Italia da lui presieduta.

Secondo la procura, i soldi percepiti dall’ex sindaco sarebbero stati erogati da Salvatore Buzzi, a capo di alcune cooperative sociali, in accordo con Massimo Carminati. I fatti, secondo la richiesta firmata dal procuratore Giuseppe Pignatone, dall’aggiunto Michele Prestipino e dai pubblici ministeri Paolo Ielo, Luca Tescaroli e Giuseppe Cascini, risalgono al periodo tra il 2012 e il 2014.

L’intermediario allo scambio di soldi sarebbe stato Franco Panzironi, ex amministratore delegato dell’Ama (la municipalizzata per lo smaltimento dei rifiuti). In questo modo Alemanno avrebbe ricevuto, attraverso la fondazione Nuova Italia, 75mila euro sotto forma di finanziamento per cene elettorali, 40mila euro per il finanziamento della sua fondazione e circa 10mila euro liquidi, questi ultimi nell’ottobre 2014, due mesi prima che venisse resa pubblica l’inchiesta Mafia capitale.

“Nella richiesta di rinvio a giudizio bisogna cogliere la notizia più importante e cioè che ogni accusa e ogni aggravante connessa all’associazione mafiosa nei miei confronti è completamente caduta”, ha dichiarato in una nota l’ex sindaco di Roma Alemanno.

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