A che punto sono le indagini sugli attentati di Parigi
È salito a 132 il numero delle persone morte nei sei attentati avvenuti la sera del 13 novembre a Parigi e rivendicati dal gruppo Stato islamico. Sono stati identificati 103 corpi, ne mancano ancora almeno venti. È morta Valeria Solesin, la ragazza veneziana di 28 anni che si trovava al Bataclan. L’ha confermato la Farnesina.
Intanto le autorità francesi continuano le indagini. Le Monde ha riassunto la situazione.
Gli attentatori sarebbero sette. Finora la polizia ne ha identificati tre. Uno è Ibrahim Salah, 30 anni, autore dell’attentato suicida commesso al Comptoir Voltaire e proprietario della Seat trovata con dei kalashnikov all’interno a Montreuil, nella periferia parigina. L’altro è uno dei kamikaze che si sono fatti esplodere vicino allo stade de France. Il suo nome non è stato diffuso. Il terzo attentatore era stato identificato il 14 novembre: si chiamava Ismaël Omar Mostefaï, era francese e aveva 29 anni. Era già noto alle forze dell’ordine per i suoi legami con l’estremismo islamico. Le sue impronte digitali sono state trovate nella sala da concerto Bataclan. I familiari di Mostefaï sono stati fermati dalla polizia per essere interrogati.
Un sospettato è in fuga. Si tratta di Abdeslam Salah, fratello di Ibrahim Salah. I due fratelli, scrive la stampa francese, vivevano a Bruxelles. Secondo le autorità, che hanno diffuso il suo identikit, è coinvolto negli attentati. La polizia belga ha emesso nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale. Recentemente era stato fermato per un controllo di routine mentre andava in Belgio.
Abdeslam Salah, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe affittato la Polo nera usata per gli attentati e ritrovata di fronte al Bataclan. Un altro dei fratelli Salah è stato interrogato sabato 14 novembre a Molenbeek-Saint-Jean, vicino a Bruxelles. Il 15 novembre altre persone sono state arrestate in Belgio, almeno cinque secondo diversi giornali francesi.