Cosa sappiamo della sparatoria a San Bernardino
Il 2 dicembre una sparatoria a San Bernardino, in California, ha causato 16 morti, tra cui i due aggressori, e 17 feriti. Ecco cosa sappiamo finora della vicenda:
- Verso le 11 (le 20 in Italia) un uomo e una donna, Syed Rizwan Farook, 28 anni e Tashfeen Malik, 27 anni, sono entrati nell’Inland regional center, un centro per l’assistenza alle persone disabili, armati con fucili d’assalto e pistole semiautomatiche. Hanno aperto il fuoco e ucciso 14 persone. Le vittime non sono state ancora identificate.
- Dopo la sparatoria, i due sospetti sono fuggiti a bordo di un suv. La polizia li ha raggiunti quattro ore dopo nella vicina città di Redlands. Nella sparatoria che è seguita Farook e Malik sono morti e un agente è rimasto ferito. I due aggressori erano sposati, stando a testimonianze raccolte dalle forze dell’ordine.
- Una terza persona è stata arrestata ma non è chiaro se sia coinvolta oppure no nell’attacco.
- Syed Rizwan Farook, cittadino statunitense e ispettore ambientale, aveva lavorato per cinque anni al dipartimento della salute della contea di San Bernardino. La mattina del 2 dicembre aveva partecipato a una festa nell’Inland regional center e, secondo alcuni testimoni, se n’era andato “arrabbiato” dopo un litigio, prima di tornare armato insieme a Malik.
- Le forze dell’ordine sostengono che l’attacco era pianificato e hanno trovato alcune bombe artigianali dentro l’Inland regional center. Il capo della polizia di San Bernardino ha dichiarato: “Non abbiamo un movente. Non abbiamo informazioni sufficienti per dire che si tratti di terrorismo nel senso tradizionale del termine. Come minimo si tratta di un caso di terrorismo interno”.
- Questa è la sparatoria più grave avvenuta in territorio statunitense dal massacro nella scuola Sandy Hook di Newtown, in Connecticut, avvenuto nel dicembre 2012.