Il Front national non ha conquistato neanche una regione nel secondo turno delle elezioni, nonostante il risultato storico raggiunto nel primo turno (quasi il 28 per cento).

La sconfitta del partito euroscettico e xenofobo di Marine Le Pen è stata causata soprattutto dal voto strategico degli elettori di sinistra, dopo che il Partito socialista (Ps) ha ritirato i suoi candidati in Picardia-Nord-Pas-de-Calais e in Provenza-Alpi-Costa Azzurra, chiedendo di votare per i Républicains (Lr) dell’ex presidente di centrodestra Nicolas Sarkozy.

I Républicains hanno conquistato sette regioni su 13: Île-de-France, Nord-Pas-de-Calais-Picardia, Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena, Alvernia-Rodano-Alpi, Normandia e Paesi della Loira.

La coalizione di sinistra guidata dai socialisti del premier Manuel Valls ha vinto in cinque regioni: Bretagna, Aquitania-Limosino-Poitou-Charentes, Linguadoca-Rossiglione-Midi-Pirenei, Centro e Borgogna-Franca-Contea.

Il Front national ha ottenuto comunque un ottimo risultato, in particolare nella regione Picardia-Nord-Pas-de-Calais, dove ha raccolto il 42,2 per cento dei voti contro il 57,8 per cento di Xavier Bertand dei Républicains, nelle regioni del nordest (il cosiddetto Grand Est) e in Provenza-Alpi-Costa Azzurra, dov’era candidata Marion Maréchal-Le Pen, nipote di Marine Le Pen.

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A livello nazionale, il partito di Marine Le Pen ha raccolto 6,8 milioni di voti. I Républicains 9,9 milioni di voti e la coalizione di sinistra 7,2 milioni di voti.

L’affluenza è stata alta: 58,4 per cento, contro il 49,9 per cento del primo turno. Il tasso di partecipazione è stato superiore a quello del secondo turno delle regionali del 2010 (51,2 per cento).

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In Corsica hanno vinto i nazionalisti. La Liste Régionaliste di Gilles Simeoni ha ottenuto il 35,3 per cento dei voti, staccando destra e sinistra, mentre il Front national si è fermato al 9,1.

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