Gli attacchi di Parigi
13 novembre: Poco dopo le 21 un gruppo di uomini armati attacca due ristoranti: Le Carillon, in rue Alibert, e Le Petit Cambodge, in rue Bichat. Gli uomini, a bordo di un’automobile, aprono il fuoco contro i passanti e le persone sedute ai tavoli. Nello stesso momento tre esplosioni vengono avvertite nel giro di pochi minuti vicino allo stade de France, lo stadio di Parigi, dove è in corso la partita tra Francia e Germania a cui assiste anche il presidente François Hollande.
Alle 21.30 quattro uomini armati entrano nella sala da concerto Bataclan, dove si tiene il concerto del gruppo statunitense Eagles of Death Metal, e aprono il fuoco contro la folla. Muoiono almeno 82 persone. Diversi spettatori vengono presi in ostaggio per ore, fino a quando a mezzanotte le forze speciali della polizia francese fanno irruzione nella sala. Nel decimo e undicesimo arrondissement continuano le sparatorie, alla fine in sei diversi attentati coordinati in tutta la città muoiono 130 persone e circa 300 persone rimangono ferite, decine in maniera grave.
Gli attentati vengono rivendicati dal gruppo jihadista Stato islamico. Gli attentatori identificati sono otto, quasi tutti cittadini francesi e belgi che nei mesi precedenti gli attentati erano entrati nelle file dello Stato islamico e si erano addestrati in Siria. Alcuni attentatori sono rimasti uccisi negli attacchi, mentre uno di loro Salah Abdelslam è ancora in fuga. Si pensa che sia scappato a Bruxelles, in Belgio, subito dopo gli attacchi, ma poi se ne sono perse le tracce. Il 18 novembre in un blitz della forze speciali della polizia, a Saint-Denis, durato ore viene ucciso il presunto ideatore degli attacchi di Parigi, Abdelhamid Abaaoud.
Il presidente francese François Hollande dichiara lo stato d’emergenza che prevede la possibilità di perquisire e arrestare dei presunti terroristi senza che ci sia bisogno dell’autorizzazione di un giudice. Hollande ha annunciato che i bombardamenti francese contro il gruppo Stato islamico in Siria si sarebbero intensificati. I governi dell’Unione europea decidono di cooperare per un maggiore controllo delle frontiere e per l’attività dell’intelligence.