Cosa succede in India dove le proteste di una casta hanno provocato una crisi idrica
Il governo indiano ha schierato migliaia di soldati in uno stato settentrionale per sedare le proteste che hanno provocato una crisi idrica a Delhi, una metropoli di oltre 20 milioni di abitanti, alcune fabbriche sono state costrette a chiudere e dieci persone sono morte negli scontri tra manifestanti e polizia.
I disordini e i saccheggi nello stato dell’Haryana sono stati organizzati dalla casta Jat, una casta rurale che protesta contro il governo che assicura una quota garantita di posti di lavoro alle classi sociali meno abbienti. Lo scontro è sintomatico di una concorrenza sempre più agguerrita tra le classi sociali per assicurarsi il lavoro e l’istruzione, in un paese popoloso.
Come anche in passato, il premier Narendra Modi ha ignorato le proteste e oggi ha tenuto un discorso sullo sviluppo rurale nello stato orientale del Chattisgarh, inaugurando una statua di un guru indiano, mentre a Delhi è stato deciso di razionare l’acqua a causa dei guasti provocati dai manifestanti all’acquedotto che approvvigiona la città.
Il governo federale ha schierato quattromila soldati e cinquemila paramilitari in una massiccia dimostrazione di forza. Il ministro dell’interno Rajnath Singh ha incontrato una delegazione Jat e ha detto che cercherà di venire incontro alle loro proteste.
A Bahadurgarh, sull’autostrada che conduce a Delhi, circa duemila manifestanti hanno occupato un casello e hanno bloccato il traffico. I negozi della città sono stati chiusi.
“Siamo pronti a morire”, ha detto Rajendra Ahlavat, un agricoltore e leader della protesta di 59 anni. “Andremo avanti fino a quando il governo ascolterà le nostre richieste”.
A Jhajjar le truppe pattugliano le strade danneggiate durante le manifestazioni dai Jat, che costituiscono un quarto della popolazione dello stato di Haryana, più di 80 milioni di persone in tutto.
Il capo della polizia dell’Haryana ha detto che il bilancio delle vittime è salito a dieci persone e più di 150 persone sono state ferite. “Stiamo cercando di identificare chi ha organizzato le proteste”, ha detto il capo della polizia YashPal Singal in una conferenza stampa.
Un responsabile del partito nazionalista Singh, che governa nell’Haryana, ha detto dopo aver incontrato rappresentanti della casta Jat nella sua residenza che è necessario un disegno di legge per permettere ai Jat di accedere a dei posti di lavoro garantiti dal governo.
Delhi senza acqua
I manifestanti hanno attaccato le abitazioni dei funzionari pubblici, sono state date alle fiamme stazioni ferroviarie ed è stato organizzato un sit in sui binari, bloccando centinaia di treni. Inoltre è stato sabotato un impianto di rifornimento idrico che fornisce l’acqua a Delhi.
“Non c’è acqua disponibile e ancora nessuna speranza di ripristinare l’impianto”, ha dichiarato in un tweet il viceministro Manish Sisodia.
A Delhi le scuole rimarranno chiuse lunedì e l’acqua è stata razionata per garantire ospedali e servizi pubblici.
Alcune fabbriche come la Maruti Suzuki India Ltd, la più grande casa automobilistica indiana, ha sospeso il lavoro nei suoi stabilimenti, perché a causa delle proteste non riusciva a ottenere alcune componenti necessarie al lavoro.
Modi ha promesso di attirare investimenti stranieri in modo da creare entro il 2022 cento milioni di posti di lavoro nel settore manifatturiero, ma secondo alcune stime non ne riuscirà a creare più di otto milioni.