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Negli Stati Uniti non si ferma la protesta dei neri

La manifestazione organizzata a Phoenix, in Arizona (Stati Uniti), l’8 luglio 2016.

Dopo la manifestazione organizzata a Dallas il 7 luglio e durante la quale un ex soldato nero ha ucciso cinque agenti bianchi, negli Stati Uniti continua l’ondata di proteste contro le violenze della polizia sulle minoranze etniche.

Nella sera dell’8 luglio, migliaia di persone hanno sfilato nel centro di New York, Atlanta, Philadelphia, San Francisco e Phoenix per condannare gli omicidi di Alton Sterling, di 37 anni, e di Philando Castiglia, 32 anni, che nei giorni scorsi sono stati uccisi da poliziotti a Baton Rouge, in Louisiana, e vicino a St Paul, in Minnesota.

Una manifestante e il cordone di poliziotti a Phoenix, in Arizona, Stati Uniti, l’8 luglio 2016.

Il movimento contro l’eccesso di violenza delle forze dell’ordine è esploso due anni fa, dopo l’omicidio di Michael Brown, un adolescente nero disarmato, ucciso da un poliziotto bianco a Ferguson, in Missouri.

Black lives matter, l’organizzazione nata dopo quell’episodio, ha comunque preso le distanze dall’omicidio dei cinque poliziotti a Dallas.

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