1. Maurizio Cattelan
Not afraid of love, Monnaie de Paris, fino all’8 gennaio 2017
Non è semplicemente una retrospettiva elegante e pulita di un artista che in venticinque anni si è guadagnato il titolo di star dell’arte contemporanea, è anche la sintesi di una carriera molto discussa. Dopo aver detto addio cinque anni fa a scandali e colpi di scena con una grande mostra al Guggenheim di New York, Cattelan torna alla Monnaie de Paris. Ogni opera si contrappone alla successiva in un crescendo di contrappunti ritmici. La nona ora, con Giovanni Paolo II accasciato su un fianco, colpito da un meteorite, è accostata a un Cattelan bambino che suona il tamburo appostato su un cornicione per salutare la morte del papa. Un ritorno sulla scena è più pericoloso e meno glorioso di un pensionamento anticipato, perché è la confessione un po’ patetica e tardiva di aver sbagliato. Narciso e falsamente modesto, Cattelan ha disseminato i suoi avatar ovunque: su un cornicione al fianco di un piccione, in una voragine del pavimento, appeso per il bavero della giacca a un attaccapanni. Maurizio Cattelan ha saputo assumere con ironia il ruolo del reietto facendone un marchio di fabbrica. Gli va riconosciuto il merito di una rassegna che lascia spazio alle opere che sono libere di costruirsi la propria aura senza invasivi interventi critici e curatoriali. C’è anche Him, la scultura in cera di Hitler inginocchiato che dà le spalle al mondo e mostra la schiena apparentemente pentito, perché a guardarlo in faccia si gela il sangue. Libération

2. La biennale di Brooklyn
Bric House, New York, fino al 15 gennaio 2017
Alla sua seconda edizione, la Bric Biennial si è scavata una nicchia nella scena artistica newyorchese. È una vetrina di alta qualità degli artisti di Brook-lyn che si svolge nel quartiere ma decisamente meno dispersiva degli studi aperti. Quest’anno sono stati scelti 47 artisti che raccontano un disagio evidente e il cambiamento nei quartieri gentrificati dove gli artisti rivestono il ruolo ambiguo di agenti, testimoni e vittime. La mostra alla Bric House suggerisce vagamente l’idea che il nostro comportamento fisico, nella comunità e nello spazio che abitiamo, ha una componente emotiva. Village Voice

3. Il censimento dei bianchi
Allwhitemen.com
La proposta dei consulenti del presidente eletto Donald Trump di creare un registro dei musulmani americani per aiutare il nuovo presidente degli Stati Uniti a tenerli sempre d’occhio, ha suggerito all’artista multimediale Candace Thompson di sfidare la profonda ipocrisia del paese stilando un satirico “registro nazionale dei maschi bianchi”. “Dimenticate l’islam”, ha scritto Candace Thompson su Facebook: “La vera minaccia per la sicurezza interna del paese è sempre stata quella degli uomini bianchi eterosessuali”. Possono partecipare al censimento tutte le persone che godono dei privilegi del maschio bianco. Basta compilare un modulo e fornire dettagli sulla natura e la frequenza dei commenti sprezzanti o dei crimini di odio commessi, anche saltuariamente. Dazed

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