Intanto nel mondo
Ungheria
Il 30 marzo il parlamento ha approvato, con 137 voti a favore e 53 contrari, la concessione di poteri straordinari al governo di destra di Viktor Orbán per affrontare l’emergenza coronavirus. La legge permette all’esecutivo di governare per decreto, senza il controllo del parlamento, e non prevede limiti di tempo. Più di centomila persone avevano firmato una petizione contro la legge.
Colombia
I guerriglieri dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln) hanno proclamato il 30 marzo un cessate il fuoco unilaterale per il mese di aprile, accogliendo la proposta del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres di una tregua universale per proteggere i civili dall’epidemia di Covid-19. L’Eln ha anche proposto al presidente Iván Duque di aprire dei negoziati bilaterali per una sospensione duratura dei combattimenti.
Sierra Leone
Il 30 marzo il governo ha revocato il divieto di andare a scuola per le ragazze incinte. Il divieto era stato introdotto nel 2015 quando circa 14mila ragazze erano rimaste incinte durante l’epidemia di ebola in Africa occidentale (2013-2016). All’epoca migliaia di ragazze rimaste orfane erano state costrette a prostituirsi per sopravvivere, e altre erano state stuprate.
Messico
La giornalista María Elena Ferral è stata assassinata il 30 marzo nello stato di Veracruz, nell’est del paese. Ferral, che lavorava al Diario de Xalapa, è stata uccisa da due uomini in moto mentre saliva sulla sua automobile a Papantla. Negli ultimi mesi la giornalista aveva subìto minacce di morte ed era stata pesantemente criticata da alcuni politici locali. Più di cento reporter sono stati assassinati in Messico dal 2000.
Arabia Saudita-Yemen
Il 30 marzo l’aviazione saudita ha condotto una serie di raid su Sanaa, la capitale dello Yemen, in risposta al lancio di due missili rivendicato dai ribelli huthi. I raid hanno preso di mira siti di stoccaggio, assemblaggio e installazione di missili balistici e droni. I missili lanciati dagli huthi, diretti verso Riyadh e Jazan, erano stati intercettati e distrutti.
Venezuela
Il 30 marzo il presidente Nicolás Maduro ha chiesto il sostegno di tutti i capi di stato e di governo del mondo dopo l’incriminazione negli Stati Uniti per “narcoterrorismo”. Washington aveva anche promesso una ricompensa da 15 milioni di dollari per chi fornirà informazioni utili al suo arresto.
Singapore
L’alta corte della città-stato ha respinto il 30 marzo un ricorso presentato da tre uomini per far dichiarare incostituzionale una legge che punisce il sesso gay. Introdotta nel 1938 dalle autorità coloniali britanniche, la legge stabilisce che gli atti sessuali commessi in pubblico o in privato possono essere puniti con pene fino a due anni di prigione. Secondo l’alta corte, “le norme riflettono il sentimento collettivo degli abitanti di Singapore”.