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Cosa stanno facendo le maggiori economie per affrontare l’emergenza

La fila davanti a un negozio a Madrid, il 27 marzo 2020. (Sergio Perez, Reuters/Contrasto)

Di fronte alla prospettiva di uno sconvolgimento economico che potrebbe rivelarsi più doloroso della crisi finanziaria del 2008, i leader mondiali sono esortati a trovare una risposta fiscale energica e coordinata, che protegga aziende e famiglie dall’impatto della pandemia di Covid-19, causata dal nuovo coronavirus.

Finora, tuttavia, alle proposte delle autorità nazionali è mancato il coordinamento a livello europeo che aveva caratterizzato la risposta alla crisi del 2008. Allora l’Unione europea mise in campo un programma di spesa di duecento miliardi di euro, concordato tra Bruxelles e gli stati membri, pari all’1,5 per cento del prodotto interno lordo dell’unione.

Per affrontare la pandemia altri paesi hanno distribuito denaro alla popolazione, come nel caso di Hong Kong, che prevede di versare diecimila dollari locali (1.200 euro) a ogni cittadino. In Europa, tuttavia, pochi economisti ritengono che sia il momento giusto per un grande stimolo fiscale, dato che molti paesi hanno adottato misure di isolamento e milioni di persone non hanno la possibilità di uscire di casa e spendere.

I ministri delle finanze dell’eurozona hanno dichiarato di aver approvato per il 2020 misure fiscali pari al 2 per cento del pil, in media, a sostegno dell’economia, oltre a strumenti di liquidità per almeno il 13 per cento del pil, e che consistono in garanzie pubbliche e pagamenti dilazionati delle imposte. Ecco le principali misure annunciate finora da alcune delle principali economie mondiali.

Germania

  • Il governo sta approvando un bilancio “supplementare” d’emergenza di 156 miliardi di euro per il 2020. Questo include un piano da 50 miliardi per fornire aiuti diretti alle piccole attività e ai liberi professionisti che hanno perso l’accesso al credito bancario. Le aziende che hanno fino a cinque dipendenti avranno diritto a ottenere un versamento unico di novemila euro per tre mesi. Quelle che ne hanno fino a dieci ne otterranno quindicimila.
  • Berlino sta anche approntando un fondo di salvataggio da cinquecento miliardi di euro per ricapitalizzare le grandi aziende con più di 250 dipendenti in difficoltà a causa della pandemia. Questo fondo verrà usato anche per acquisire quote di tali aziende.
  • I padroni di casa non potranno più sfrattare gli affittuari in ritardo sui pagamenti a causa della crisi del coronavirus.
  • Il governo ha promesso denaro illimitato alle aziende con difficoltà di liquidità, sotto forma di prestiti concessi dalla banca statale per lo sviluppo KfW. Lo stato sarà responsabile del 90 per cento di ogni prestito, mentre le banche delle aziende del rimanente 10 per cento.
  • Berlino sta ampliando il suo programma di crediti all’esportazione e altre garanzie per aiutare le aziende in crisi, a cui permetterà inoltre di differire il pagamento delle tasse per “miliardi di euro”.
  • Il governo sta anche ampliando un programma finanziato dallo stato per compensare i lavoratori mandati a casa dai loro datori di lavoro durante una crisi economica. Berlino prevede che circa 2,35 milioni di persone faranno ricorso a questo sussidio, per un costo di 10,05 miliardi di euro per le casse del ministero federale del lavoro.

Francia

  • Il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso sostegno illimitato alle aziende e ai dipendenti colpiti dalla pandemia. Una strategia a più livelli che secondo il ministro delle finanze Bruno Le Maire costerà 45 miliardi di euro.
  • In un discorso alla nazione Macron ha presentato l’iniziativa, che prevede un piano “eccezionale e imponente” per pagare i lavoratori temporaneamente messi in esubero dalle aziende colpite dalla crisi. Il differimento delle imposte aziendali e i sussidi per i lavoratori dovrebbero essere le misure più costose tra quelle adottate dalla Francia.
  • Le Maire ha dichiarato che, tra le risorse impiegate per sostenere l’economia, ci saranno anche trecento miliardi di euro di garanzie statali sui prestiti bancari alle aziende, e mille miliardi di euro di analoghe garanzie da parte delle istituzioni europee.
  • Altre misure prevedono il possibile salvataggio delle aziende di cui lo stato possiede azioni, come Air France, il differimento del pagamento delle tasse aziendali e dei contributi, e pagamenti sotto forma di “congedo malattia” per i genitori che non sono malati ma devono restare a casa per badare ai figli poiché le scuole sono chiuse.
  • Il ministero delle finanze ha istituito un fondo di solidarietà per gestire i nuovi sussidi.

Italia

  • Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha promesso che “nessuno sarà lasciato solo”. Il governo ha cominciato a distribuire i fondi di un pacchetto di salvataggio fiscale del valore di 25 miliardi di euro.
  • Le principali misure prevedono di destinare 1,15 miliardi di euro al sistema sanitario e 1,5 miliardi alla protezione civile, incaricata di gestire l’emergenza.
  • Tra le altre misure ci dovrebbero essere pagamenti una tantum di seicento euro a persona per i lavoratori autonomi, il sostegno statale alle aziende che devono versare indennità di licenziamento ai loro dipendenti, il congelamento degli esuberi, e un bonus finanziario per gli italiani che continuano a lavorare durante la serrata.
  • Nel pacchetto dovrebbero essere incluse anche garanzie sui prestiti per le aziende colpite dalla crisi e una moratoria sul pagamento di prestiti e mutui. Tuttavia i dettagli esatti su come verranno strutturati questi interventi non sono ancora stati resi pubblici.
  • Ci sarà inoltre un sostegno finanziario per le famiglie italiane che hanno bambini a casa, e per i tassisti e i lavoratori delle poste che continuano a lavorare, fornendo servizi essenziali durante la pandemia.
  • Il governo italiano ha anche dichiarato che sosterrà Alitalia, la compagnia di bandiera a cui lo stato ha già concesso novecento milioni di prestiti dal 2017.

Spagna

  • Il primo ministro Pedro Sánchez ha annunciato la “maggiore mobilitazione di risorse nella storia democratica spagnola” per combattere le conseguenze economiche del coronavirus. Il punto principale del piano sono i cento miliardi di euro di garanzie sui prestiti fornite dallo stato per le aziende bisognose di liquidità, soprattutto quelle medio-piccole.
  • Altri impegni presi dal governo ammontano a 17 miliardi di euro. L’intero pacchetto, inclusi i fondi privati mobilitati dalle garanzie sui prestiti, dovrebbe raggiungere in tutto i duecento miliardi di euro.
  • Sánchez ha annunciato una moratoria sul pagamento dei mutui per le persone il cui reddito è stato colpito dalla crisi e un’analoga moratoria per il pagamento delle bollette.
  • Il decreto favorisce inoltre la sospensione temporanea dei lavoratori invece del licenziamento, e il mantenimento di tutti i loro benefici. Alcuni pagamenti alla previdenza sociale saranno sospesi e seicento milioni di euro saranno destinati per aiutare le persone vulnerabili e chi dipende dai servizi sociali.

Regno Unito

  • Dopo tre pacchetti di sostegno economico di dimensioni sempre maggiori, il governo ha adottato la politica di cercare di isolare l’economia dagli effetti delle misure di contenimento del contagio. Ora il costo dell’intervento è illimitato, ma il sostegno fiscale diretto garantito ha già superato i 39 miliardi di sterline (44 miliardi di euro).
  • Londra ha messo in piedi un programma per la tutela dei posti di lavoro che permette a tutte le aziende di essere compensate per i costi d’impiego, fino all’80 per cento delle spese salariali relative a lavoratori mantenuti a libro paga ma che non stanno effettivamente lavorando. La misura si aggiunge a un deciso aumento dei sussidi sociali per i disoccupati.
  • Alle aziende è stato offerto un pacchetto illimitato di garanzie sui mutui, prestiti diretti della Banca d’Inghilterra per le grandi aziende, e l’esenzione per un anno dal pagamento delle tasse di proprietà per tutte le aziende nei settori colpiti. Le aziende più piccole avranno accesso a dei sussidi.
  • Il ministero delle finanze ha aggiunto un aiuto al 95 per cento dei lavoratori autonomi, offrendo un sussidio pari all’80 per cento del reddito medio recente, fino a un massimo di 2.500 sterline (2.800 euro) per chi è responsabile della propria attività. I pagamenti saranno versati entro giugno e saranno validi indipendentemente dal fatto che i liberi professionisti siano stati colpiti o meno dalla crisi.

Stati Uniti

  • L’amministrazione e il congresso hanno raggiunto un accordo per un pacchetto di stimolo economico da duemila miliardi di dollari per superare l’emergenza del coronavirus. Il presidente Donald Trump ha firmato la legge il 27 marzo.
  • Il pacchetto prevede un sostegno al reddito di 1.200 dollari (1.100 euro) per ogni adulto e di cinquecento dollari (460 euro) per ogni bambino, ridotto gradualmente per i redditi superiori a 75.000 dollari (68mila euro). Il ministero del tesoro prevede d’inviare pagamenti ai conti correnti e gli assegni nelle prossime settimane.
  • Prestiti alle piccole aziende per un valore di 367 miliardi di dollari (335 miliardi di euro) aiuteranno le piccole attività a compensare i mancati guadagni dovuti alla crisi. Se le aziende manterranno un’ampia maggioranza dei propri dipendenti per i prossimi sei mesi non dovranno restituire il denaro.
  • La legge fornisce 454 miliardi di dollari (414 miliardi di euro) di fondi per strumenti di credito gestiti dalla Federal reserve con l’autorizzazione del tesoro, per aiutare le aziende di medie e grandi dimensioni ad accedere al capitale durante la crisi, offrendo prestiti, garanzie sui prestiti e acquisto del debito aziendale.
  • La legge offre inoltre 58 miliardi di dollari (53 miliardi di euro) al settore aereo, attraverso prestiti e sussidi. Sono stati inoltre stanziati 17 miliardi di dollari (15,5 miliardi di euro) per aiutare le aziende ritenute fondamentali per mantenere la “sicurezza nazionale”.

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è uscito sul quotidiano britannico Financial Times

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