Cosa succede intanto nel mondo
Stati Uniti
Il 22 giugno il presidente statunitense Donald Trump ha sospeso fino al 31 dicembre la concessione delle green card, i permessi di soggiorno permanenti, e dei visti per alcune categorie di lavoratori, tra cui quelli dell’high-tech e quelli stagionali non agricoli. L’obiettivo è contrastare la disoccupazione interna, aumentata dal 3,5 per cento di febbraio al 13,3 per cento di maggio.
Stati Uniti-Russia
Sono cominciati a Vienna il 22 giugno i negoziati per una proroga dell’ultimo accordo sul controllo delle armi nucleari ancora in vigore tra i due paesi. Il trattato New start, firmato l’8 aprile 2010 e in scadenza il 5 febbraio 2021, prevede un limite massimo per le parti di 1.550 tra testate e bombe nucleari. Il rinnovo dell’accordo è a rischio perché il presidente statunitense Donald Trump vorrebbe includere anche la Cina, che però non intende partecipare ai negoziati trilaterali.
Cina
Il 23 giugno è stato lanciato con successo il trentesimo e ultimo satellite del sistema di navigazione cinese Beidou-3, che permette a Pechino di non dipendere più dal sistema statunitense Gps (Global positioning system). Con il lancio di oggi la Cina dispone infatti di una copertura completa del pianeta.
Yemen
La coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita ha annunciato il 22 giugno un cessate il fuoco tra il governo yemenita e i separatisti del Consiglio di transizione del sud. Sono anche previsti dei negoziati in Arabia Saudita. Nei giorni scorsi i separatisti avevano assunto il controllo dell’isola strategica di Socotra, al largo del Corno d’Africa. I ribelli huthi controllano invece vaste aree nel nord dello Yemen, compresa la capitale Sanaa.
Malawi
Il 23 giugno si svolgono le elezioni presidenziali in cui si sfidano il capo di stato uscente Peter Mutharika e il leader dell’opposizione Lazarus Chakwera. È la ripetizione delle elezioni del 21 maggio 2019, annullate dalla corte costituzionale a causa di gravi irregolarità. Mutharika, 79 anni, aveva ottenuto il 38 per cento dei voti, contro il 35 per cento di Chakwera.
Germania
Il 22 giugno l’azienda tedesca di servizi finanziari Wirecard ha ammesso che 1,9 miliardi di euro presenti nel bilancio “probabilmente non esistono”. In precedenza le banche filippine in cui avrebbe dovuto essere depositata la liquidità avevano smentito l’esistenza del denaro. Lo stesso giorno il titolo ha perso il 44 per cento alla borsa di Francoforte. Il 23 giugno è stato arrestato l’ex presidente dell’azienda Markus Braun, accusato di falso in bilancio.