Cosa succede intanto nel mondo
Germania-Russia
Il 2 settembre il governo tedesco ha chiesto spiegazioni a Mosca dopo che le analisi effettuate in Germania hanno dimostrato che l’oppositore russo Aleksej Navalnij è stato avvelenato con un gas nervino del tipo Novickok, lo stesso usato nel 2018 contro l’ex spia Sergej Skripal e sua figlia Yulia nel Regno Unito. Le condizioni di Navalnij, ricoverato in un ospedale di Berlino, sono ancora gravi ma in fase di miglioramento.
Bulgaria
Almeno 55 persone sono rimaste ferite il 2 settembre negli scontri a Sofia tra la polizia e i manifestanti scesi in piazza per chiedere le dimissioni del primo ministro Bojko Borisov, accusato di abuso di potere e corruzione. Poche ore prima Borisov aveva ottenuto il via libera del parlamento a un progetto di revisione della costituzione contestato dall’opposizione.
Stati Uniti
Il 2 settembre il segretario di stato Mike Pompeo ha annunciato delle sanzioni economiche contro la procuratrice della Corte penale internazionale (Cpi), la gambiana Fatou Bensouda. Bensouda è accusata di aver aperto un’inchiesta su possibili crimini commessi dai soldati statunitensi in Afghanistan. Le sanzioni, definite “inaccettabili dalla Cpi”, prevedono il congelamento degli eventuali beni di Bensouda negli Stati Uniti e il divieto di accesso al sistema finanziario statunitense.
Stati Uniti-Etiopia
Il governo statunitense ha sospeso il 2 settembre una parte degli aiuti finanziari all’Etiopia a causa “dell’assenza di progressi” nei negoziati con l’Egitto e il Sudan sulla Grande diga del rinascimento costruita sul Nilo Azzurro. Addis Abeba ha cominciato a riempire la riserva della diga, primo passo verso la produzione di energia, nonostante l’assenza di un accordo con il Cairo e Khartoum, che temono conseguenze negative per il loro approvvigionamento idrico.
Iran
Secondo un rapporto pubblicato il 2 settembre da Amnesty international, le forze di sicurezza iraniane hanno fatto uso della tortura per ottenere confessioni dai manifestanti arrestati durante l’ondata di proteste antigovernative del novembre 2019. Secondo l’ong, centinaia di persone sono state condannate a pene detentive e alla flagellazione “in seguito a dei processi farsa che si sono svolti a porte chiuse”.
India-Cina
Il 2 settembre il ministero delle tecnologie e dell’informazione indiano ha vietato l’uso di 118 app cinesi, accusate di “impadronirsi dei dati degli utenti” e di “mettere a rischio la sovranità, l’integrità e la sicurezza dell’India”. Dall’inizio di giugno ci sono forti tensioni tra New Delhi e Pechino per una disputa territoriale alla frontiera himalayana tra i due paesi.