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La fatica da pandemia e le altre notizie sul virus

Un centro per effettuare tamponi gratuiti nello slum di Kibera, a Nairobi, Kenya, 17 ottobre 2020. (Baz Ratner, Reuters/Contrasto)
  • Con la risalita dei contagi da covid-19, emerge un nuovo aspetto di questa fase: “fatica da pandemia”, la chiama il New York Times. La stanchezza e l’impazienza stanno creando nuovi rischi: quando il coronavirus ha cominciato a diffondersi in tutto il mondo in primavera, le persone hanno annullato matrimoni e vacanze, interrotto le visite ai nonni e si sono rintanate nelle loro case per quello che pensavano sarebbe stato un breve periodo di isolamento, ma ora le nuove restrizioni si scontrano con la stanchezza e la tendenza a considerare il covid sempre più come un rischio da correre, per desiderio o necessità. Senza una fine all’orizzonte, molte persone hanno ricominciato a intrattenere rapporti sociali così come facevano prima che il virus sconvolgesse il mondo. Altri devono tornare a scuola o a lavorare, mentre le comunità cercano di capire come far ripartire le proprie economie.
  • Con i primi vaccini contro il covid-19 alle fasi finali dei test, negli Stati Uniti la National governors association (l’associazione dei governatori degli stati americani) ha rivolto alcune domande urgenti al presidente Donald Trump. Andrew Cuomo, governatore dello stato di New York e guida del gruppo, ha pubblicato le richieste su Twitter. “Chi pagherà per la somministrazione dei vaccini? E come saranno ripartite le scarse forniture tra gli stati?”. E ancora: “Ci saranno finanziamenti aggiuntivi assegnati agli stati per finanziare la distribuzione del vaccino e gli altri costi di vaccinazione?”. I governatori chiedono di rispondere alla crescente preoccupazione su quale sia il piano nazionale, vista la carenza dei vaccini e delle forniture sanitarie, come aghi e siringhe.
  • La seconda ondata covid-19 aumenterà gli abbonamenti – e i profitti – di tutte le piattaforme di streaming, ma Netflix potrebbe continuare a dominare il mercato, scrive The Guardian. Quando l’azienda renderà noti i suoi ultimi risultati trimestrali (probabilmente il 20 ottobre), tutti gli occhi del settore saranno puntati lì, per capire se il grande boom dello streaming dovuto alla pandemia è giunto al termine oppure no. Netflix ha registrato 26 milioni di nuovi account nella prima metà del 2020, nello stesso periodo dell’anno precedente erano stati 12milioni e 27,8 milioni in tutto il 2019. Gli investitori si sono precipitati, facendo schizzare le azioni del 90 per cento in più rispetto al 2019, portando l’azienda a un valore di mercato di 239 miliardi di dollari, che attualmente sono circa dieci miliardi in più rispetto alla Disney, la più grande azienda di intrattenimento del mondo.
  • Matshidiso Moeti, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Africa, parla di “un momento cruciale della pandemia nel continente”. Sebbene rispetto ad altre zone del mondo l’Africa sia stata colpita meno dalla pandemia di covid-19, ora i casi e i decessi stanno risalendo dopo l’allentamento delle restrizioni. Negli ultimi trenta giorni, i contagi settimanali sono aumentati in media del 7 per cento e le morti dell’8 per cento, secondo l’African center for disease prevention and control. I 55 stati dell’Unione africana hanno registrato 1,6 milioni di casi, il 4,2 per cento del totale mondiale. Mentre le 39mila vittime rappresentano il 3,6 per cento di quelle globali. Tutto ciò considerando che il continente ospita il 17 per cento della popolazione del pianeta. Nel frattempo il ministro della salute sudafricano, Zweli Mkhize, ha annunciato di essere positivo al covid, mentre il suo paese ha superato i 700mila casi registrati.
  • I casi di covid-19 nel mondo hanno superato quota 40 milioni, con un milione e 113mila vittime. Nel focolaio del pianeta, l’Europa, ci sono stati più di 250mila morti. Mentre Francia e Italia stabiliscono nuovi record di contagi giornalieri, più di 32mila e quasi 12mila, la polizia ceca, nello storico quartiere vecchio di Praga, il più turistico, ha lanciato gas lacrimogeni e azionato cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti anti mascherine. Il ministro dell’istruzione irlandese, Simon Harris, il 18 ottobre ha annunciato che scatteranno restrizioni “decisive” al livello nazionale dal 19 ottobre, mentre il governo svizzero ha varato un nuovo pacchetto di misure: divieto di raduni con più di quindici persone e mascherine obbligatorie in tutti i luoghi pubblici al chiuso, i clienti dovranno essere seduti per essere serviti in ristoranti e bar. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha pregato i suoi cittadini di rimanere a casa il più possibile. Intanto, nei Paesi Bassi con bar e ristoranti chiusi, il re Guglielmo Alessandro e la regina Máxima sono partiti per una vacanza in Grecia, salvo poi tornare indietro dopo aver raccolto critiche “intense” a bordo dell’aereo. Il premier Mark Rutte ha fatto mea culpa in una lettera al parlamento: conosceva il programma del re e avrebbe dovuto impedirgli di andare in vacanza, dice.
  • Nello stato di Victoria, il più colpito dal covid-19 in Australia, le rigide restrizioni imposte ad agosto a causa della seconda ondata di contagi saranno allentate dal 19 ottobre. L’ha annunciato il primi ministro Danel Andrews in seguito a un notevole calo dei contagi: nelle ultime 24 ore sono stati registrati otto nuovi casi positivi in tutta l’Australia, di cui quattro nello stato di Victoria. Dopo cento giorni di confinamento, anche a Melbourne, capitale dello stato dove c’erano stati diversi focolai e le misure imposte erano molto rigide, non ci saranno più limiti di tempo per stare fuori casa e la distanza concessa per gli spostamenti aumenterà da cinque a 25 chilometri. Riapriranno campi sportivi e piscine all’aperto con un numero limitato di persone, mentre gli incontri e le riunioni all’aperto saranno consentite con un massimo di dieci partecipanti. Il governo spera di poter allentare ulteriormente le misure entro il 2 novembre, permettendo ai cittadini di fare visite a domicilio per piccoli gruppi e riaprire diverse attività commerciali, tra cui i centri estetici.
  • L’India prepara un piano per la vaccinazione del 23 per cento della popolazione. Nella prima fase di somministrazione, la priorità sarà data ai lavoratori dei settori ad alto rischio come forze dell’ordine e operatori sanitari, agli anziani e alle persone con patologie che le rendono più a rischio. Il piano, in fase di elaborazione, prevede la vaccinazione di circa 300 milioni di abitanti e dovrebbe essere pronto entro la fine di ottobre. Il governo ha fatto sapere che, vista la situazione nel paese (nelle ultime 24 ore i 61.871 nuovi casi hanno portato il totale dei contagi a 7,55 milioni), la diffusione rapida e sicura del vaccino è una delle priorità assolute. Le autorità temono che, con l’avvicinarsi delle più importanti celebrazioni religiose, la situazione possa peggiorare, come è avvenuto a settembre nello stato del Kerala dopo dieci giorni di festeggiamenti. Questo ha allarmato le autorità sanitarie, che temono una situazione simile in vista della più grande festa del paese: Diwali, il festival delle luci.
  • La banca centrale cinese prevede una crescita economica del 2 per cento quest’anno grazie al rapido controllo della pandemia. L’ha annunciato il governatore della banca centrale Yi Gang durante la riunione online del G30, organismo indipendente formato dai leader economici e finanziari dei settori pubblici e privati. Le politiche fiscali e monetarie cinesi si concentreranno sulle piccole e medie imprese e sulla domanda interna per rilanciare l’economia, già in aumento del 4,9 per cento tra luglio e settembre. La Cina, infatti, è l’unico paese in cui il pil è tornato positivo nel terzo trimestre, grazie alle esportazioni e agli investimenti interni nelle infrastrutture. Un rapporto recente del Fondo monetario internazionale mostra che i paesi che dipendono principalmente dalle esportazioni manifatturiere, come la Cina, sono avvantaggiati nella ripresa economica. Inoltre, il governo cinese ha approvato una nuova legge sulla biosicurezza per migliorare la gestione di future epidemie. La legge, che entrerà in vigore il 15 aprile 2021, prevede il monitoraggio regolare di attività che possano mettere a rischio la biosicurezza e una maggiore protezione per gli informatori che segnalano e denunciano attività di questo tipo.
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