Cosa succede intanto nel mondo
Stati Uniti
Il 26 ottobre il senato ha confermato, con 52 voti a favore e 48 contrari, la nomina della giudice conservatrice Amy Coney Barrett alla corte suprema, in sostituzione della progressista Ruth Bader Ginsburg. Tra i repubblicani solo la senatrice Susan Collins ha votato contro la nomina, la terza effettuata dal presidente Donald Trump dall’inizio del suo mandato. L’equilibrio politico della corte si è quindi spostato decisamente a destra, con sei giudici su nove considerati conservatori.
Francia-Turchia
Il 26 ottobre il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha lanciato un appello al boicottaggio dei prodotti francesi, accusando il presidente Emmanuel Macron di “dirigere una campagna di odio contro i musulmani”. In seguito all’omicidio dell’insegnante Samuel Paty, decapitato il 16 ottobre per aver mostrato ai suoi alunni alcune caricature del profeta Maometto, Macron aveva difeso la libertà d’espressione e annunciato misure contro “il separatismo islamista”.
Siria
L’ong Osservatorio siriano dei diritti umani ha annunciato che 78 membri di una milizia sostenuta dalla Turchia sono morti il 26 ottobre in un raid aereo russo contro un campo di addestramento nella provincia di Idlib, nel nordovest del paese. È il bilancio di vittime più alto da quando, nel marzo scorso, è entrata in vigore una tregua nella provincia.
Guinea
Il bilancio delle violenze scoppiate dopo le elezioni presidenziali del 18 ottobre è salito ad almeno 21 vittime. L’opposizione denuncia brogli e contesta la rielezione per un terzo mandato del presidente Alpha Condé, che il 24 ottobre è stato proclamato vincitore con il 59,5 per cento dei voti.
Stati Uniti-Taiwan-Cina
Il 26 ottobre il governo statunitense ha annunciato una nuova vendita di armi a Taiwan per un totale di 2,4 miliardi di dollari. Poche ore prima la Cina aveva annunciato delle sanzioni contro le aziende statunitensi coinvolte nella vendita, annunciata da Washington il 21 ottobre, di 135 missili Slam-Er, con una portata sufficiente a raggiungere la Cina, e di altri equipaggiamenti militari per un totale di 1,8 miliardi di dollari.
Thailandia
Il 26 ottobre Prasert Jantararuangthong, leader del Pheu Thai, il principale partito d’opposizione, ha chiesto le dimissioni del primo ministro Prayut Chan-o-Cha, per la prima volta dall’inizio dell’ondata di proteste nel paese. Contemporaneamente migliaia di manifestanti si sono radunati davanti all’ambasciata tedesca a Bangkok per contestare la scelta del re Maha Vajiralongkorn di esercitare le sue funzioni dalla Germania.
Pakistan
Almeno sette persone sono morte e cinquanta sono rimaste ferite il 27 ottobre nell’esplosione di una bomba in una scuola coranica a Peshawar, nel nordovest del paese. Le vittime dell’attentato, che non è stato rivendicato, avevano tra i 20 e i 40 anni.