Cosa succede intanto nel mondo
Libia
L’11 novembre la rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la Libia Stephanie Williams ha annunciato che i partecipanti al dialogo politico in corso a Tunisi hanno raggiunto un accordo preliminare su un piano d’azione che prevede elezioni “credibili” entro 18 mesi. L’obiettivo è mettere fine alla divisione del paese tra il governo di accordo nazionale riconosciuto dalle Nazioni Unite e quello del generale Khalifa Haftar, l’uomo forte dell’est del paese.
Iran
L’11 novembre l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha annunciato che le scorte di uranio del paese superano di dodici volte il limite consentito dall’accordo nucleare del 2015. Al 2 novembre risultano infatti scorte debolmente arricchite di 2.442,9 chilogrammi, in lieve aumento rispetto ai 2.105,4 chilogrammi del 25 agosto. L’Iran ha riavviato il suo programma nucleare dopo il ritiro unilaterale degli Stati Uniti dall’accordo e il ripristino delle sanzioni economiche.
Bahrein
Lo sceicco Khalifa bin Salman al Khalifa, che occupava ininterrottamente la carica di primo ministro dal 1971, è morto l’11 novembre in un ospedale statunitense. Aveva 84 anni. Incarnava la linea dura del regime e negli ultimi anni aveva represso con la forza il movimento di protesta della minoranza sciita. Re Hamad bin Isa al Khalifa ha nominato al suo posto il principe ereditario Salman bin Hamad al Khalifa.
Angola
L’11 novembre la polizia ha disperso con la violenza una manifestazione antigovernativa nella capitale Luanda. Un partecipante è rimasto ucciso da un proiettile, altri sono stati feriti o tratti in arresto. Alcuni attivisti di primo piano sono stati picchiati duramente. La manifestazione era stata indetta per protestare contro l’inflazione, la disoccupazione e il rinvio delle elezioni amministrative a causa del covid-19.
Cina
Il 12 novembre il consiglio legislativo di Hong Kong si è riunito per la prima volta senza neanche un deputato del movimento per la democrazia. Tutti e quindici i deputati d’opposizione si sono dimessi l’11 novembre per protestare contro la destituzione, decisa dall’esecutivo locale guidato da Carrie Lam, di altri quattro deputati accusati di minacciare la sicurezza nazionale. Pechino ha definito le dimissioni di massa “una farsa”.
Stati Uniti
Il presidente eletto Joe Biden ha annunciato l’11 novembre che Ron Klain sarà il suo capo di gabinetto alla Casa Bianca. Klain aveva già collaborato con Biden quando quest’ultimo era presidente della commissione giudiziaria del senato e quando era il vicepresidente di Barack Obama. L’insediamento di Biden è previsto il 20 gennaio 2021.