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Una catena del freddo per il vaccino e le altre notizie sul virus
17novembre 2020
Il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, appena riemerso dalla quarantena, il 16 novembre ha espresso soddisfazione per le novità sui vaccini, ma ha messo in guardia da qualunque forma di compiacimento, sottolineando che il vaccino da solo non risolverà la pandemia: “Un vaccino completa gli strumenti a nostra disposizione” nella lotta al covid-19, “ma non li sostituisce”. Ghebreyesus ha espresso la sua preoccupazione per l’aumento globale dei contagi, ricordando che i paesi che lasciano correre libero il virus senza adottare restrizioni “stanno giocando con il fuoco”.
Il 16 novembre il governo belga ha annunciato di voler vaccinare il 70 per cento della popolazione, che la vaccinazione sarà su base volontaria e gratuita. Il Belgio partecipa alla procedura di preacquisto di 300 milioni di dosi annunciata dalla Commissione europea, che ha già stretto contratti di acquisto con il laboratorio tedesco CureVac, con la Pfizer-Biontech, con l’AstraZeneca, con la Janssen (Johnson&Johnson), e con la Sanofi-GSK. Su 11,5 milioni di abitanti il paese ha registrato quasi 540mila contagi e più di 14mila decessi, numeri che ne fanno uno dei più colpiti in Europa dalla pandemia.
Uno dei problemi sollevati dal vaccino annunciato dalla Pfizer e dalla Biontech riguarda la sua conservazione a bassissime temperature. Anna Blackney dell’Imperial College London e i laboratori tedeschi CureVac, di Tubinga, hanno dichiarato che stanno sviluppando altri vaccini con la stessa tecnica usata dalla Pfizer-Biontech, basata sull’rna messaggero, e che i loro prodotti si conservano in modo stabile per mesi dentro un normale frigorifero alla temperatura di 4 gradi, scrive New Scientist. Dunque questa caratteristica potrebbe applicarsi anche ai farmaci anticovid appena annunciati, anche se bisogna ricordare che gli enti regolatori richiedono che la modalità di conservazione sia stabilita con sicurezza per ogni singolo vaccino.
Il vaccino della Pfizer-Biontech e quello della Moderna, sottolinea Science, usano una nuova tecnologia – filamenti di mRna (acido ribonucleico messaggero) contenuti all’interno di particelle lipidiche – che si degrada a temperatura ambiente e richiede che le dosi siano congelate per il trasporto e poi scongelate per l’uso. In questo caso il vaccino della Moderna potrebbe avere un vantaggio: a differenza del farmaco della Pfizer-Biontech, non deve essere conservato a meno 70 gradi, ma ne bastano meno 20 (per una conservazione di sei mesi), che è lo standard per la maggior parte dei congelatori di ospedali e farmacie. Dunque risulterebbe più facile da trasportare e conservare, sia nelle zone isolate sia nei paesi meno industrializzati che non dispongono di congelatori ultrafreddi.
Tuttavia, i requisiti di temperatura dei nuovi vaccini anticovid non sono ancora chiari, afferma Barney Graham, un ricercatore di vaccini presso l’Istituto nazionale di allergia e malattie infettive degli Stati Uniti che ha progettato l’mRna usato sia dalla Moderna sia dalla Pfizer-Biontech, e in alcune regioni potrebbe avere più senso distribuire un vaccino in grado di tollerare temperature più alte anche se meno efficace. La sfida è dunque nei paesi meno industrializzati, prosegue Science, dove l’elettricità per i congelatori può essere inaffidabile e il ghiaccio secco scarseggia. Prashant Yadav del center for global development osserva che “la cosa fondamentale è avere un punto di stoccaggio primario della catena del freddo”. Un’altra opzione è quella di liofilizzare i vaccini a mRna; sarebbero poi ricostituiti con acqua nel luogo di consegna (per altri vaccini si usa già questo metodo). Le agenzie regolatrici probabilmente richiederebbero la dimostrazione che il vaccino ricostituito funzioni come quello liquido, ricorda Corey Casper dell’Istituto di ricerca sulle malattie infettive (Idri) dell’università di Washington.
Molti altri vaccini contro il covid-19 attualmente in fase di sperimentazione non richiedono la conservazione nel congelatore. Se funzionassero bene come i vaccini a mRna, non servirebbe una catena del freddo di meno 20 o meno 70 gradi in contesti con risorse limitate, dice Yadav. Ma se questi vaccini non si dovessero rivelare altrettanto efficaci – diciamo solo al 70 per cento, rispetto al 90 per cento di un vaccino a mRna – secondo Yadav la bilancia potrebbe pendere verso la distribuzione di vaccini a mRna, nonostante i costi e le difficoltà.
Negli Stati Uniti, il presidente eletto Joe Biden il 16 novembre ha esortato il presidente Trump a collaborare con l’amministrazione entrante. Durante il suo discorso sull’economia a Wilmington ha avvertito che “molte persone potrebbero morire” a causa del covid-19 se Trump non accetterà di sviluppare una risposta coordinata alla pandemia. Biden ha posto l’attenzione sulla divisione politica nata sull’uso della mascherina: “Qualcuno capisce perché un governatore avrebbe trasformato questo oggetto in una dichiarazione politica?”, ha chiesto Biden tenendo in mano una mascherina. Per mesi i governatori repubblicani si sono rifiutati di imporne l’uso nei loro stati, ma con l’aumento dei contagi delle ultime settimane hanno dovuto introdurre nuove misure per evitare il collasso degli ospedali. Il governatore dello Utah ha annunciato la scorsa settimana l’obbligo “fino a nuovo ordine”. Anche il governatore del North Dakota ha chiesto di indossare mascherine all’interno e all’aperto se non possono rispettare il distanziamento sociale. Secondo il database del New York Times, il North Dakota ha i tassi più alti del paese di nuovi casi giornalieri e morti. Mentre nel South Dakota, uno degli stati più colpiti, la governatrice Kristi Noem continua a fare resistenza: il mese scorso ha annunciato che il suo rifiuto di imporre restrizioni ha reso i cittadini “felici perché sono liberi”.
In Svezia, il governo ha annunciato nuove restrizioni sugli incontri e le riunioni pubbliche visto l’aumento dei contagi: dal 24 novembre il limite massimo delle persone che si possono riunire in pubblico passerà da 50 a 8 per quattro settimane. La decisione segue il divieto di vendita di alcolici nei bar, ristoranti e pub dopo le 22 annunciato la scorsa settimana. La Svezia ha attirato l’attenzione internazionale per la sua risposta non ortodossa alla pandemia. Il governo ha evitato di imporre restrizioni e obblighi come l’uso della mascherina e ha fatto affidamento su misure volontarie. Ma il primo ministro Stefan Lofven ha affermato che gli svedesi non si sono attenuti alle raccomandazioni per prevenire i contagi come in primavera e i casi sono aumentati. Dall’inizio della pandemia la Svezia ha registrato 177.355 contagi e 6.164 decessi.
Rizieq Shihab, fondatore e leader dell’Islamic defenders front (Fpi), è tornato in Indonesia dall’esilio autoimposto in Arabia Saudita, dove era scappato nel 2017 dopo essere stato accusato di pornografia. Migliaia di persone si sono radunate intorno a lui non rispettando le misure di sicurezza e le autorità sanitarie temono che si sia creato un nuovo focolaio. Inoltre, il leader islamico estremista il 14 novembre ha organizzato il matrimonio di sua figlia con diecimila ospiti. La task force governativa anticovid invece di annullarlo ha donato circa duemila mascherine e litri di disinfettante per l’evento. Il 15 novembre Rizieq Shihab è stato multato per aver violato le norme di prevenzione, mentre la polizia ha annunciato che interrogherà il governatore di Jakarta per aver consentito il matrimonio. L’Indonesia dall’inizio della pandemia ha registrato quasi mezzo milione di contagi e più di 15mila morti. Ma secondo Pandu Riono, epidemiologo presso l’università dell’Indonesia, i test sono ancora troppo limitati e il totale potrebbe essere da 10 a 20 volte superiore al numero ufficiale.
Il primo ministro del Pakistan, Imran Khan, ha annunciato il 17 novembre nuove restrizioni per contenere la seconda ondata dei contagi: dal 13 novembre i nuovi casi superano i duemila ogni giorno. Le autorità sanitarie hanno riscontrato che oltre il 7 per cento delle persone testate ha contratto il virus, rispetto a una percentuale compresa tra il 2 e il 3 per cento degli ultimi quattro mesi. Nelle ultime settimane si sono svolte numerose manifestazioni pubbliche religiose e antigovernative nelle principali città. Tra le nuove restrizioni il governo ha vietato i raduni con più di 300 persone, e anche gli eventi privati saranno consentiti solo all’esterno con un massimo di 300 ospiti. Il governo ha annunciato che sono in corso test per il covid-19 e la prossima settimana si deciderà se estendere le vacanze invernali. Inoltre, le autorità dovranno assicurare l’uso della mascherina negli spazi chiusi e affollati.
Il 12 novembre il comitato d’emergenza della Mongolia ha imposto rigide misure per la prevenzione dei contagi a Ulaan Baatar, capitale della Mongolia, dopo che è stato registrato un caso trasmesso localmente. Ai cittadini è stato chiesto di uscire di casa solo per fare le spesa, mentre le autorità hanno chiuso tutte le attività commerciali che non forniscono beni di prima necessità per cinque giorni. Finora sei persone legate a questo caso sono risultate positive e più di tremila persone sono state messe in quarantena in attesa del test per il covid-19. Nel frattempo anche nella città di Darkhan, seconda città più grande della Mongolia, è stato imposto il coprifuoco perché una famiglia di un’altra provincia è risultata positiva dopo aver visitato un centro commerciale e il parco giochi della città. Dall’inizio della pandemia la Mongolia ha registrato 440 casi positivi e nessun decesso: prima del 12 novembre tutti i casi erano stati importati dall’estero.