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Cosa succede intanto nel mondo

Manifestanti usano papere gonfiabili per proteggersi dai getti d’acqua della polizia, Bangkok, Thailandia, 17 novembre 2020. (Athit Perawongmetha, Reuters/Contrasto)

Stati Uniti-Afghanistan-Iraq
Il 17 novembre il nuovo segretario alla difesa statunitense Christopher Miller ha annunciato che a partire dal 15 gennaio 2021 solo 2.500 soldati statunitensi resteranno in Afghanistan e altrettanti in Iraq. È quindi previsto il ritiro di circa duemila soldati dall’Afghanistan e cinquecento dall’Iraq. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha avvertito che l’Afghanistan, in caso di ritiro affrettato delle truppe straniere, potrebbe tornare a essere “una base per il terrorismo internazionale”.

Stati Uniti
Il 17 novembre il presidente Donald Trump ha licenziato Chris Krebs, capo dell’Agenzia per la cibersicurezza e la sicurezza delle infrastrutture (Cisa), che di recente aveva escluso brogli nelle elezioni presidenziali del 2020, affermando che “sono state le più sicure nella storia degli Stati Uniti”. Trump ha definito “inesatta” la dichiarazione di Krebs e ha denunciato nuovamente “frodi sistematiche”.

Argentina
Il presidente Alberto Fernández ha sottoposto al parlamento il 17 novembre un progetto di legge che prevede la legalizzazione dell’aborto entro la quattordicesima settimana di gravidanza. Nel 2018 la camera dei deputati aveva approvato un progetto simile, che però era stato bocciato dal senato qualche settimana dopo. Oggi l’interruzione di gravidanza è ammessa solo in caso di stupro o pericolo di vita per la gestante.

Thailandia
Il 17 novembre almeno 41 persone sono rimaste ferite negli scontri scoppiati durante una manifestazione a Bangkok per chiedere una riforma della monarchia e le dimissioni del primo ministro Prayut Chan-O-Cha. La polizia ha usato cannoni ad acqua e lacrimogeni per respingere i manifestanti, che stavano cercando di raggiungere il parlamento. Sono stati segnalati scontri anche tra manifestanti per la democrazia e sostenitori della monarchia.

Russia
Il 17 novembre la duma, la camera bassa del parlamento, ha approvato in prima lettura una legge che garantisce l’immunità giudiziaria agli ex presidenti e ai loro familiari. L’immunità può essere revocata solo in caso di alto tradimento, con l’approvazione della corte costituzionale e della corte suprema. Oggi l’unico ex presidente in vita è Dmitrij Medvedev, ma in futuro sarà Vladimir Putin a beneficiare della legge.

Palestina-Israele
Il presidente palestinese Abu Mazen ha annunciato il 17 novembre la ripresa del coordinamento per la sicurezza con Israele, che permetterà anche di ricevere le tasse doganali attualmente bloccate dallo stato ebraico. Le autorità palestinesi avevano interrotto la collaborazione nel maggio scorso per protestare contro il progetto israeliano, oggi sospeso, di annettere alcune aree della Cisgiordania.

Siria-Israele
Il 18 novembre l’aviazione israeliana ha condotto una serie di raid contro due postazioni dell’antiaerea siriana vicino all’aeroporto di Damasco e a sudovest della capitale, e contro alcuni depositi di armi e munizioni delle forze filoiraniane. Secondo l’ong Osservatorio siriano dei diritti umani, sono morti tre militari siriani e sette combattenti stranieri.

Repubblica Democratica del Congo
Il 18 novembre il ministro della salute Eteni Longondo ha proclamato la fine dell’undicesima epidemia di ebola nel paese, che a partire dal 1 giugno ha causato la morte di 55 persone nella provincia nordoccidentale dell’Equatore.

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