Le dimissioni di Giuseppe Conte viste dalla stampa straniera
Poco più di dieci giorni dopo l’inizio della crisi politica aperta da Italia viva con il ritiro delle sue ministre dal governo, con il tentativo di trovare nuovi sostenitori dell’esecutivo in parlamento, il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato le dimissioni. Nel corso della giornata Conte andrà dal presidente della repubblica Sergio Mattarella per formalizzarle, sperando di ottenere l’incarico di formare il suo terzo governo.
“Le dimissioni sono una mossa tattica finalizzata ad accrescere le possibilità di guidare un nuovo governo”, scrive Angela Giuffrida, corrispondente da Roma per il quotidiano britannico The Guardian. “La scorsa settimana il primo ministro ha ottenuto la fiducia in entrambi i rami del parlamento, tuttavia è stato un voto che lo ha lasciato con una maggioranza esile e i tentativi per ampliarla sono falliti”.
“Conte aveva invitato i parlamentari centristi e indipendenti a sostenere il suo governo di minoranza, ma finora pochi di loro hanno risposto alla chiamata”, ricostruisce Le Monde. Da Roma Jérôme Gautheret spiega che “mercoledì 27 gennaio cominceranno le consultazioni dei vari capigruppo della camera e del senato, e che la presidenza della repubblica intende guidarle a ritmo sostenuto”. Del resto, il quotidiano francese fa notare che “il tempo stringe per approvare le leggi necessarie a combattere l’epidemia di covid-19”. Sul tavolo dell’esecutivo ci sono infatti diversi fascicoli: da quello sulla crisi economica causata dalla pandemia a quello sulla campagna di vaccinazione che ha subìto vari rallentamenti, passando da quello sui progetti per spendere gli aiuti del piano europeo per la ripresa (il cosiddetto recovery plan).
Instabilità familiare
Tutte decisioni urgenti e per il momento sospese: “Le dimissioni lasciano l’Italia in una situazione di incertezza mentre i casi di covid-19 sono ancora tanti”, commenta il New York Times. “Il paese torna a un’instabilità che gli è familiare, ma lo fa in tempi straordinari, mentre decine di milioni di italiani cercano di non ammalarsi, fanno i conti con le restrizioni e con una profonda recessione”. Il quotidiano statunitense prova a ricostruire gli scenari, ma ammette che capire “cosa succederà non è chiaro”. “Conte potrebbe rimanere in carica, guidando una nuova coalizione e un governo sostenuto da uno schieramento diverso di partiti, ma le possibilità includono anche un cambiamento più profondo, con un nuovo primo ministro, oppure le elezioni”.
Quest’ultima ipotesi sembra essere quella su cui puntano le opposizioni, sintetizza Daniel Verdú su El País: “Vogliono che si convochino il prima possibile”. Tuttavia, “Silvio Berlusconi si offre di appoggiare un esecutivo di unità nazionale”. Mentre Matteo Renzi “pensa che Conte possa essere sostituito facilmente”. Ma le ipotesi che al suo posto vadano il leader del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio o l’esponente del Partito democratico e attuale ministro della cultura Dario Franceschini “non è tuttavia matura.
“La domanda è se il primo ministro riuscirà ad allargare la sua maggioranza per continuare a governare stabilmente fino al 2023. È probabile che Italia viva, guidata dal suo rivale Matteo Renzi, romperebbe di nuovo. E a questo punto gli italiani si chiederebbero che senso ha aver innescato una crisi nel bel mezzo di una pandemia, se alla fine tutto è rimasto più o meno uguale”, commenta Oliver Meiler sulla Süddeutsche Zeitung.
Le conclusioni del quotidiano svizzero Neue Zürcher Zeitung sono altrettanto dure: “Nel peggiore dei casi – e bisogna essere pronti a questo scenario – lo scontro politico si tradurrà in un piano di ripresa che avrebbe poco a che fare con le prospettive a lungo termine del piano Next generation Eu ma molto con le richieste a breve termine di politici, economisti, partiti, associazioni di categoria e sindacati. E le riforme che non sono arrivate in trent’anni rimarranno dove sono”.