Intanto nel mondo
Germania
Il 24 febbraio l’alta corte regionale di Coblenza ha condannato un ex agente dei servizi segreti siriani, Eyad al Gharib, a quattro anni e mezzo di prigione per “complicità in crimini contro l’umanità” compiuti dal regime di Bashar al Assad. Al Gharib è accusato di aver partecipato all’arresto di almeno trenta manifestanti a Duma nel 2011 e al loro trasferimento in un centro di detenzione segreto del regime. Un altro siriano, Anwar Raslan, è sotto processo in Germania per la morte di 58 persone e le torture inflitte a quattromila detenuti in Siria.
Armenia
Il 25 febbraio il primo ministro Nikol Pashinyan ha denunciato un tentativo di colpo di stato e ha destituito il capo di stato maggiore dell’esercito Onik Gasparian. Il giorno prima Gasparian aveva invitato Pashinyan a dimettersi perché “non è più in grado di prendere le decisioni necessarie”. Il premier è sotto pressione da mesi dopo la sconfitta nel conflitto con l’Azerbaigian nel Nagorno Karabakh.
Venezuela-Unione europea
Il ministro degli esteri Jorge Arreaza ha annunciato il 24 febbraio l’espulsione dell’ambasciatrice dell’Unione europea Isabel Brilhante, di nazionalità portoghese. Il 22 febbraio Bruxelles aveva sanzionato 19 funzionari venezuelani accusati di essere coinvolti nella svolta antidemocratica nel paese.
Australia
Il 25 febbraio il parlamento ha approvato una legge che impone ai giganti del web di riconoscere un compenso agli editori per i loro contenuti. La legge è stata modificata per permettere a Facebook e Google di evitare le nuove norme, in seguito a un accordo con il governo di Canberra. Facebook, che la settimana scorsa aveva bloccato l’accesso alle pagine dei mezzi d’informazione per i suoi utenti in Australia, ha accettato d’investire almeno un miliardo di dollari nei prossimi tre anni per sostenere i mezzi d’informazione australiani.
Repubblica Democratica del Congo
Almeno 13 persone, tra cui un soldato, sono morte nella notte tra il 23 e il 24 febbraio in due attacchi vicino a Beni, nella provincia orientale del Nord Kivu. Gli attacchi sono stati attribuiti ai ribelli delle Forze democratiche alleate (Adf, musulmani ugandesi).
Repubblica Centrafricana
Il 24 febbraio le forze governative hanno assunto il controllo della città di Bossangoa, 280 chilometri a nord della capitale Bangui. Il mese scorso l’esercito, con il sostegno di alcune unità di soldati ruandesi e paramilitari russi, ha lanciato una controffensiva contro i gruppi armati che puntano a conquistare Bangui e a destituire il presidente Faustin Archange Touadéra.
Ghana
Il 24 febbraio la polizia ha chiuso un centro gestito dalla comunità lgbt nella capitale Accra. L’annuncio è stato dato su Twitter dal gruppo LGBT+ Rights Ghana. Il Ghana è uno dei 32 paesi africani in cui le relazioni omosessuali sono vietate, ma le procedure giudiziarie sono molto rare.