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Intanto nel mondo

Budapest, Ungheria, 14 giugno 2021. Una manifestazione contro il progetto di legge che vieta la “rappresentazione” dell’omosessualità e della transessualità nello spazio pubblico. (Marton Monus, Reuters/Contrasto)

Belgio
Il 14 giugno nel vertice della Nato che si è svolto a Bruxelles i leader dei paesi membri hanno fatto fronte comune contro la “sfida sistemica” posta dalla Cina. Il segretario generale Jens Stoltenberg ha però escluso una nuova guerra fredda, in quanto la Cina “non è un nemico”. La preoccupazione principale rimane però la Russia, accusata di “non rispettare il diritto internazionale”.

Finlandia
L’opposizione di destra ha vinto le elezioni amministrative del 13 giugno. Il Partito di coalizione nazionale (Kok, conservatore) è arrivato in testa con il 21,4 per cento dei voti, davanti al Partito socialdemocratico finlandese della premier Sanna Marin. Il Partito dei finlandesi, la formazione di estrema destra e xenofoba guidata da Jussi Alla-Aho, ha ottenuto il 14,5 per cento dei voti.

Ungheria
Il 14 giugno più di cinquemila persone hanno partecipato a una manifestazione a Budapest contro un progetto di legge che dovrebbe essere approvato oggi dal parlamento e che vieta la “rappresentazione” dell’omosessualità e della transessualità nello spazio pubblico. Il progetto di legge è in contrasto con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che vieta le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale.

Filippine
Il 14 giugno la procuratrice della Corte penale internazionale Fatou Bensouda ha chiesto l’apertura di un’inchiesta su migliaia di omicidi commessi nel paese nell’ambito della guerra alla droga voluta dal presidente Rodrigo Duterte, che potrebbero costituire “crimini contro l’umanità”. In caso di autorizzazione, l’inchiesta sarà condotta dal successore di Bensouda, il britannico Karim Khan.

Birmania
Il primo processo contro l’ex premier di fatto Aung San Suu Kyi, arrestata il 1 febbraio durante un colpo di stato militare, si è aperto il 14 giugno nella capitale Naypyidaw. Aung San Suu Kyi è accusata d’importazione illegale di walkie-talkie, mancato rispetto delle restrizioni legate alla pandemia e violazione di una legge sulle telecomunicazioni. Nelle prossime settimane sarà processata anche per altri quattro capi d’accusa.

Stati Uniti
La sera del 13 giugno una donna è morta e tre persone sono rimaste ferite a Minneapolis quando un’automobile è piombata su un gruppo di manifestanti che protestavano per l’uccisione dell’afroamericano Winston Smith Jr durante un’operazione della polizia. Minneapolis è la città dell’omicidio di George Floyd.

Yemen
Il 14 giugno alcuni pescatori hanno trovato i corpi di 25 migranti africani morti nel naufragio dell’imbarcazione su cui viaggiavano nello stretto di Bab el Mandeb. Il naufragio è avvenuto il 12 giugno e a bordo c’erano tra le 160 e le duecento persone. Almeno 135 di loro risultano quindi disperse.

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