Intanto nel mondo
Ucraina-Russia
Il 17 ottobre almeno otto persone, quattro delle quali nella capitale Kiev, sono morte in una serie di bombardamenti russi in Ucraina. L’esercito di Mosca ha usato droni kamikaze di fabbricazione iraniana. Il governo statunitense ha reagito minacciando di sanzionare gli stati e le aziende che collaborano con il programma di droni di Teheran. Lo stesso giorno tredici persone sono morte quando un aereo militare russo si è schiantato contro un edificio a Ejsk, nel sudovest della Russia, vicino al confine ucraino. Intanto, Kiev e Mosca hanno effettuato un nuovo scambio di prigionieri, che ha coinvolto 108 donne ucraine e 110 russi.
Svezia
Il 17 ottobre il parlamento ha nominato primo ministro Ulf Kristersson, leader del Partito moderato (di orientamento conservatore), che guiderà una coalizione di cui fa parte la formazione di estrema destra Democratici svedesi. Il programma di governo prevede la lotta alla criminalità, il contrasto dell’immigrazione, la riduzione degli aiuti allo sviluppo e il rilancio dell’energia nucleare. Kristersson prende il posto della socialdemocratica Magdalena Andersson.
Regno Unito
Il nuovo ministro delle finanze Jeremy Hunt ha annunciato il 17 ottobre l’abbandono del programma economico della premier Liz Truss, con il taglio delle tasse ai ricchi, che aveva causato gravi tensioni finanziarie nel paese. Truss si è scusata per i suoi errori, ma si è detta determinata a restare in carica. Il 14 ottobre Hunt era stato nominato ministro delle finanze in sostituzione di Kwasi Kwarteng.
Germania
Il 17 ottobre il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz ha prorogato al 15 aprile 2023, a causa della crisi energetica legata all’invasione russa dell’Ucraina, il funzionamento delle ultime tre centrali nucleari attive nel paese. La proroga è contestata dai Verdi, che fanno parte della coalizione di governo.
Etiopia
Il primo ministro Abiy Ahmed, premio Nobel per la pace nel 2019, ha affermato il 17 ottobre di voler proseguire le operazioni militari nella regione settentrionale del Tigrai, respingendo una proposta di tregua fatta il giorno prima dall’Unione africana e accolta positivamente dai ribelli del Fronte popolare di liberazione del Tigrai (Tplf). Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha avvertito che la situazione nel paese sta precipitando e potrebbe diventare “incontrollabile”.
Australia-Israele
Il 18 ottobre la ministra degli esteri australiana Penny Wong ha rinunciato a riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele, una misura annunciata nel 2018 dal premier conservatore Scott Morrison. Il governo israeliano ha convocato l’ambasciatore australiano per chiedere spiegazioni. Oggi il governo australiano è guidato dal laburista Anthony Albanese.