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Intanto nel mondo

Soldati ucraini vicino a Bakhmut, 24 marzo 2023. (Aris Messinis, Afp)

Unione europea
Gli stati dell’Unione europea (Ue) e gli eurodeputati hanno concordato il 30 marzo di raddoppiare la quota di energie rinnovabili che devono essere presenti nel consumo energetico dei paesi dell’Ue entro il 2030. Il testo, approvato all’alba dopo 15 ore di colloqui finali, fissa l’obiettivo vincolante del 42,5 per cento del consumo energetico europeo da fonti rinnovabili entro la fine del decennio, quasi raddoppiando l’attuale livello di circa il 22 per cento. Questo obiettivo si colloca a metà strada tra il 45 per cento richiesto dalla Commissione europea e dagli eurodeputati e il 40 per cento richiesto dagli stati. È comunque un netto miglioramento rispetto all’attuale obiettivo del 32 per cento.

Ucraina
Il 29 marzo fonti militari di Kiev hanno dichiarato che le forze armate russe hanno ottenuto qualche successo nella città di Bakhmut, sul fronte orientale, una battaglia che dura da mesi e in cui entrambe le parti hanno subìto pesanti perdite. Intanto, Rafael Grossi, capo dell’agenzia Onu per l’energia atomica Aiea, ha dichiarato che il numero di truppe nella regione meridionale della centrale nucleare di Zaporižžja, occupata dai russi, è aumentato in modo significativo e e che l’impianto non può più essere protetto.

Messico
Sono state identificate otto persone sospettate di essere responsabili della morte di almeno 39 migranti in un incendio divampato nella notte tra il 27 e il 28 marzo in un centro di detenzione per migranti a Ciudad Juárez, una città al confine con gli Stati Uniti. L’indagine in corso è per omicidio. Tra i sospettati cinque sono guardie di sicurezza della stessa struttura: in un video li si vede fuggire dopo un tentativo di aprire le porte dell’area dov’era divampato il rogo, lasciando i migranti bloccati. Secondo i funzionari messicani al momento dell’incendio si trovavano nel centro 68 uomini, in gran parte provenienti da Guatemala, Colombia, Ecuador, El Salvador, Honduras e Venezuela.

Ruanda
Paul Rusesabagina, oppositore del presidente Paul Kagame e protagonista del film Hotel Rwanda, è arrivato il 29 marzo negli Stati Uniti. Dopo più di 900 giorni di carcere, Rusesabagina è stato rilasciato il 24 marzo in base a un accordo tra il governo statunitense e quello ruandese e con la mediazione del Qatar, dove era arrivato il 27 marzo prima di partire per gli Stati Uniti.

Australia
Il 30 marzo il parlamento ha approvato una legge chiave nella lotta al cambiamento climatico imponendo limiti alle emissioni per i grandi inquinatori. Le miniere di carbone, le fonderie e le raffinerie di petrolio saranno costrette a ridurre le proprie emissioni ogni anno. Più di 200 aziende dovranno ridurre le emissioni del 4,9 per cento all’anno entro il 2030 a partire da luglio.

Ecuador
La corte costituzionale il 29 marzo ha approvato la procedura di destituzione contro il capo dello stato, Guillermo Lasso, con l’accusa di appropriazione indebita. La richiesta era stata presentata all’inizio di marzo da un gruppo di 58 parlamentari.

Perù
Il 29 marzo il governo ha annunciato il “ritiro definitivo” del suo ambasciatore in Colombia, accusando Bogotá di ingerenza nei suoi affari interni, un mese dopo aver richiamato l’ambasciatore in Messico per gli stessi motivi. La misura è arrivata dopo le dichiarazioni di sostegno del presidente colombiano Gustavo Petro nei confronti del presidente peruviano Pedro Castillo, deposto e incarcerato nel dicembre 2022. Il Perù manterrà relazioni diplomatiche con la Colombia con un incaricato d’affari, ha affermato il ministero.

Emirati Arabi Uniti
Il presidente Mohammad bin Zayed al Nahyan il 29 marzo ha nominato il figlio maggiore, lo sceicco Khaled bin Mohammad bin Zayed, principe ereditario di Abu Dhabi, il più ricco dei sette emirati della federazione. Il sovrano di Abu Dhabi è tradizionalmente il presidente della federazione fin dalla sua fondazione, nel 1971. Di conseguenza, il nuovo principe in futuro dovrebbe diventare il prossimo leader degli Emirati.

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