Intanto nel mondo
Canada-India
Il 18 settembre il governo canadese ha espulso un diplomatico indiano affermando che le autorità di New Delhi sarebbero coinvolte nell’omicidio di un leader sikh, Hardeep Singh Nijjar, avvenuto nel giugno scorso nell’ovest del Canada. In un discorso al parlamento di Ottawa, il premier Justin Trudeau ha parlato di “violazione inaccettabile della sovranità canadese”. Il governo indiano ha definito assurde le accuse ed espulso un diplomatico canadese per ritorsione.
Iran-Stati Uniti
I governi di Iran e Stati Uniti il 18 settembre hanno autorizzato uno scambio di prigionieri. Teheran ha scarcerato cinque cittadini statunitensi, che sono stati trasferiti a Doha, in Qatar, e poi negli Stati Uniti. Anche cinque cittadini iraniani detenuti negli Stati Uniti hanno beneficiato di un provvedimento di clemenza. Il via libera allo scambio è arrivato dopo il trasferimento dalla Corea del Sud al Qatar di sei miliardi di dollari di fondi iraniani sbloccati su richiesta di Washington.
Ucraina
Il 18 settembre la ministra dell’economia ucraina Julija Svyrydenko ha annunciato che il governo ha presentato ricorso all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) contro tre paesi dell’Unione europea – Polonia, Slovacchia e Ungheria – accusati di aver prorogato l’embargo sulle importazioni di cereali dall’Ucraina nonostante la revoca decisa dalla Commissione europea. Romania e Bulgaria hanno invece accettato di mettere fine all’embargo.
Svizzera-Bielorussia
Si apre il 19 settembre a San Gallo, in Svizzera, il processo al bielorusso Jurij Garavskij, ex agente di un reparto d’élite della polizia bielorussa, coinvolto nella scomparsa di tre oppositori del presidente Aleksandr Lukašenko nel 1999. Garavskij era fuggito dalla Bielorussia nel 2018 chiedendo asilo politico in Svizzera.
Etiopia
Secondo un rapporto commissionato dal consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite e presentato il 18 settembre, crimini di guerra e contro l’umanità continuano a essere commessi in varie zone del paese nonostante l’accordo di pace che dieci mesi fa ha messo fine al conflitto nella regione settentrionale del Tigrai. Le violenze sono particolarmente gravi nella regione degli Amara, ma sono diffuse anche in quella di Oromia e altrove.
Giappone
In base ad alcuni dati presentati dal governo il 17 settembre, per la prima volta più del 10 per cento degli abitanti del paese ha più di ottant’anni. Il 29,1 per cento della popolazione ha più di sessantacinque anni, il dato più alto del mondo (seguono l’Italia con il 24,5 per cento e la Finlandia con il 23,6 per cento).