Come parlare di guerra ai bambini
Amirah guarda disperata i titoli sui giornali: “Truppe israeliane in massa al confine con Gaza mentre il bilancio degli attacchi di Hamas raggiunge i mille morti” (The Guardian). “Massacro di innocenti” (The Daily Mail). “È stato un vero olocausto” (The Daily Mail). Come affrontare con sua figlia notizie così terribili senza traumatizzarla?
Parlare con bambine e bambini dei conflitti in corso o di altri eventi drammatici non è semplice. Ecco i consigli degli esperti:
- Siate aperti al dialogo Non fate finta che un evento terribile non sia successo: in un modo o nell’altro i bambini lo scopriranno. Però bisogna proteggerli dalle immagini e dai dettagli peggiori che potrebbero traumatizzarli a lungo.
- Spiegate cosa sta succedendo È più facile affrontare un evento terribile se lo si capisce. Chiedete a ragazze e ragazzi cosa sanno già, colmate le lacune essenziali, rispondete alle loro domande e allontanate le notizie false. Il data journalism è particolarmente utile in questi casi perché contestualizza fatti e notizie sotto forma di grafici e diagrammi.
- Scegliete un buon momento Le questioni complicate si affrontano meglio quando ci si sente al sicuro. Per esempio in cucina, prima di cena. Il momento di andare a dormire, per ovvi motivi, non è mai quello giusto.
- Chiedetegli come si sentono Tenete presente che le cose che li preoccupano di più potrebbero non essere le stesse che preoccupano voi, quindi dovete scoprire quali sono. È importante che si sentano liberi di parlarne con voi, invece di doverle affrontare da soli.
- Prendeteli sul serio Dirgli che le loro ansie sono esagerate non servirà a nulla. Dovete dargli un buon motivo affinché non abbiano paura.
- Tenete presente la loro età I bambini reagiscono in modo diverso a seconda dell’età e dell’esperienza. Più sono grandi, più le risposte alle loro domande dovranno essere dettagliate.
- Rassicurateli Ricordategli che ci sono molte persone che si prendono cura di loro e che li proteggono dai pericoli.
- Siate positivi Molte persone si sentono impotenti di fronte a una grande tragedia. Parlate di quello che si può fare per chi sta soffrendo, per esempio mandare messaggi di sostegno o fornire aiuti.
- Contenete la rabbia Di fronte a tragedie provocate dagli esseri umani è normale provare rabbia nei confronti dei responsabili. Ma è importante ricordare che non rappresentano tutto il paese di cui fanno parte o la religione che praticano, anche se loro dicono il contrario. Non bisogna quindi generalizzare e alimentare pregiudizi verso le altre persone che appartengono allo stesso gruppo.
Per approfondire
Da leggere
Video
Questo articolo è uscito su The Day, un giornale britannico che racconta l’attualità a ragazze e ragazzi e che Internazionale Kids traduce regolarmente, con il titolo Experts advise how to talk to young about war.