La polizia statunitense va a scuola dall’estrema destra
Giorni fa la Reuters ha rivelato che negli Stati Uniti molti istruttori di polizia sono su posizioni politiche di estrema destra: credono a teorie del complotto come QAnon, sono convinti che i democratici abbiano truccato le elezioni presidenziali del 2020, alcuni fanno o hanno fatto parte di organizzazioni che il governo considera pericolose, comprese quelle coinvolte nell’assalto al congresso del 6 gennaio 2021.
L’inchiesta si sofferma sul caso di Richard Whitehead, un consulente dell’Idaho che negli ultimi quattro anni ha tenuto 85 corsi di addestramento per 560 poliziotti in dodici stati. Sui social network Whitehead ha proposto l’esecuzione in pubblica piazza dei funzionari governativi che hanno tradito Donald Trump nel 2020 e ha chiesto più volte agli agenti di polizia di disobbedire alle norme imposte dal governo per arginare il covid-19. Come molti altri, Whitehead crede alla teoria dello “sceriffo costituzionale”, secondo cui gli sceriffi sono i veri responsabili dell’applicazione della legge nel paese, al di sopra anche del presidente degli Stati Uniti.
Le storie raccontate dalla Reuters non dovrebbero sorprendere più di tanto, visto che il problema della presenza di estremisti di destra nelle forze dell’ordine è antico quasi quanto il paese stesso. Inoltre sappiamo da una serie di inchieste che la situazione si è aggravata parecchio negli ultimi vent’anni. Ma l’inchiesta è interessante soprattutto perché fa luce sui rapporti tra i dipartimenti di polizia e le aziende che offrono servizi di addestramento degli agenti. “Come spiega Arjun Sethi, un professore di diritto della Georgetown University che si occupa in particolare di forze dell’ordine, ‘gli agenti statunitensi fanno molto meno addestramento nelle accademie di polizia a inizio carriera rispetto ai colleghi di altri paesi’. Buona parte della formazione viene fatta quando gli agenti sono già in servizio, e questo crea enormi opportunità commerciali per le aziende del settore”.
Le autorità statali stabiliscono alcuni requisiti della formazione, per esempio le ore di corso obbligatorie, ma gli addestratori privati, che nella maggior parte dei casi sono ex poliziotti, ex sceriffi o ex militari, sono liberi di insegnare ciò che ritengono più opportuno. In questo periodo storico, in cui la criminalità è in aumento in molte città e i dipartimenti di polizia sono criticati per la violazione di diritti umani, gli addestratori tendono a trasmettere agli agenti l’idea che la loro vita sia costantemente in pericolo, e a inculcargli una “mentalità da guerriero”, che prevede di rispondere a ogni potenziale minaccia nel modo più deciso possibile.
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