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Non sottovalutiamo i coralli

Coralli sbiancati a Koh Mak, nella provincia tailandese di Trat, 8 maggio 2024. (Napat Wesshasartar, Reuters/Contrasto)

I coralli sono tra gli esseri viventi più minacciati dagli effetti del cambiamento climatico. L’aumento delle temperature dei mari può spingerli a espellere le alghe con cui vivono in simbiosi, provocando episodi di sbiancamento come quello che nei mesi scorsi ha decimato le barriere coralline di tutto il mondo.

Inoltre l’acidificazione delle acque, dovuta alla maggiore concentrazione di anidride carbonica dell’atmosfera, indebolisce gli esoscheletri dei polipi, i piccoli invertebrati che formano i coralli.

Un rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico del 2018 avverte che con un aumento delle temperature globali di 1,5 gradi rispetto al periodo preindustriale tra il 70 e il 90 per cento dei coralli del pianeta scomparirebbe, un dato che salirebbe al 99 per cento con un aumento di 2 gradi.

Ma secondo un nuovo studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B, quelle stime potrebbero aver sottovalutato la capacità dei coralli di adattarsi a cambiamenti ambientali estremi.Un gruppo di ricercatori dell’università delle Hawaii ha raccolto decine di campioni di varie specie dalle barriere dell’isola di Oahu e li ha immersi per sei mesi in vasche che simulavano condizioni più calde, acide o entrambe.

In tutti e tre i casi, i coralli se la sono cavata meglio del previsto. I tassi di crescita sono risultati più bassi, segno che la loro salute è peggiorata, ma individui di tutte le specie sono riusciti a sopravvivere.

L’analisi del dna dei coralli ha rivelato che tra un quarto e metà della tolleranza allo stress ambientale è trasmissibile per via ereditaria. Gli autori stimano quindi che le specie esaminate siano in grado di adattarsi a un riscaldamento compreso tra 1 e 1,7 gradi nei prossimi cinquant’anni.

Un altro studio recente pubblicato su Communications Earth and Environment ha riscontrato in una specie che vive nella Grande barriera corallina australiana una variabilità nella tolleranza al calore superiore al previsto, che potrebbe favorire la selezione di coralli più resistenti allo stress termico.

Questi risultati fanno sperare che almeno una parte delle barriere coralline del pianeta potrebbe sopravvivere se gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra previsti dagli accordi di Parigi saranno rispettati. Il margine, però, resta pericolosamente stretto.

Questo testo è tratto dalla newsletter Pianeta

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