L’obbligo del green pass in Italia e le altre notizie sul virus
- Secondo i calcoli dell’Afp basati sui dati ufficiali delle istittuzioni pubbliche, dalla metà di giugno il numero dei contagi quotidiani nel mondo è aumentato del 68 per cento passando da 360mila a più di 600mila, principalmente a causa della diffusione della variante delta. Allo stesso tempo il numero dei decessi quotidiani, attualmente 9.350, cresce del 20 per cento dai primi di luglio. Dall’inizio della pandemia nel mondo le persone morte per il covid-19 sono state 4.267.726 (ma l’Organizzazione mondiale della sanità stima che potrebbero essere molte di più) e i contagi 200.926.244, in base ai dati della Johns Hopkins university. Our world in data calcola che il 29,4 per cento della popolazione mondiale abbia ricevuto una dose di vaccino e che il 15 per cento sia completamente vaccinato. In totale sono stati somministrati 4,32 miliardi di dosi, ma solo l’1,1 per cento della popolazione dei paesi poveri ha ricevuto almeno una dose.
- Il 6 agosto in Italia entra in vigore l’obbligo di esibire il green pass (ottenuto da chi è vaccinato o è guarito dal covid-19 nei precedenti sei mesi o presenta un tampone negativo delle ultime 48 ore) per accedere in locali pubblici al chiuso. Potranno effettuare i controlli le persone indicate in questa pagina del governo italiano. Il consiglio dei ministri il 5 agosto ha presentato una nuova bozza di decreto per estendere ulteriormente l’obbligo di usareil documento per i viaggi di lunga percorrenza (treni, navi e aerei), per il personale scolastico e delle università e per gli studenti universitari. Per il personale scolastico potrà scattare la sospensione dal lavoro senza indennità né stipendio in caso di mancata di presentazione del green passa, che sarà equiparata ad assenza, per più di cinque giorni. Per l’organizzazione della riapertura delle scuole si attende il piano annunciato dal ministro dell’istruzione Patrizio Binchi, che per il momento ha dichiarato che gli istituti riapriranno in presenza e “la misura è derogabile esclusivamente in singole istituzioni scolastiche o in quelle presenti in specifiche aree territoriali e con provvedimenti dei presidenti delle regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano e dei sindaci, adottabili nelle zone arancioni e rosse e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità. Sarà obbligatorio usare le mascherine, tranne da parte dei bambini di meno di 6 anni e per lo svolgimento di attività sportive. È raccomandato il rispetto della distanza di un metro laddove sia possibile. Questo provvedimento è stato accompagnato da una lunga azione del ministero avviata fin da maggio. Investiamo quasi due miliardi per la riapertura. Il ministro delle infrastrutture ha dichiarato che i mezzi di trasporto pubblici nelle zone bianche e gialle potranno circolare con una capienza dell’80 per cento, affermando che “questo permetterà agli enti locali di programmare meglio” l’offerta. Nel nuovo decreto è previsto che passi da dieci a sette giorni il periodo di quarantena per le persone vaccinate ed entrate in contatto con una persona positiva. Intanto in Italia i contagi continuano a crescere: il 5 agosto sono stati 7.230 i nuovi casi e 27 i decessi, mentre il tasso positività è salito al 3,4 per cento.
- Il sistema di prenotazione vaccinale della regione Lazio, colpito da un attacco informatico tra il 31 luglio e il 1 agosto, è tornato in funzione (qui l’indirizzo web).
- Sono 70 milioni le dosi di vaccino somministrate finora in Italia.
- Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha approvato lo stanziamento di 650 miliardi di dollari per aiutare gli stati membri ad affrontare le conseguenze economiche della pandemia. La distribuzione sarà completata il 23 agosto tramite i diritti speciali di prelievo (Dsp) e sarà la più ingente nella storia dell’Fmi. Le risorse saranno ripartite tra i 190 stati membri in proporzione alla loro quota nel Fondo: il 70 per cento delle risorse andrà ai paesi del G20 mentre solo il 3 per cento sarà destinato alle nazioni a basso reddito. Inoltre, il 58 per cento dei Dsp sarà appannaggio delle economie più sviluppate mentre il 42 per cento favorirà le economie emergenti o in via di sviluppo. Secondo un calcolo del dipartimento del tesoro statunitense, dei 650 miliardi stanziati solo 21 saranno trasferiti ai paesi più bisognosi. Lo scorso giugno il G7 aveva approvato un piano per la riallocazione dei Dsp in favore dei paesi più vulnerabili per un valore di cento miliardi. A luglio, invece, durante la conferenza del G20, è stata ribadita l’importanza di distribuire le risorse ma senza riferimento ad alcun importo. Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha contestato i criteri di allocazione dell’Fmi, invitando i paesi più sviluppati a donare – non solo prestare – parte delle risorse ricevute. Attualmente per dare denaro senza interessi ai paesi più più poveri, quelli aderenti all’Fmi ricorrono al trust per la riduzione della povertà e lo sviluppo; entro la fine del 2021, Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fmi spera che sia istituito il trust di resilienza e stabilità per reindirizzare soldi anche ai paesi a medio e basso reddito.
- In Messico quasi il 44 per cento della popolazione vive in povertà, secondo un rapporto presentato il 5 agosto, e la pandemia ha peggiorato la situazione. In base alle rilevazioni del Coneval (Consiglio nazionale per la valutazione delle politiche di sviluppo sociale) in totale le persone povere sono 55,7 milioni (su 126 milioni di abitanti) e di queste 10,8 milioni vivono in povertà estrema. I numeri, spiega l’Associated Press, “rappresentano un aumento del 2 per cento tra il 2018 e il 2020, equivalente a 3,8 milioni di persone. È cresciuta in modo significativo la percentuale di popolazione che ha difficoltà ad accedere ai servizi sanitari. La relazione del Coneval è stata realizzata basandosi su una nuova metodologia adottata nel 2018, quindi i dati non possono essere confrontati con quelle precedenti. L’aumento maggiore, nel biennio considerato, è stato quello della povertà estrema, che ora riguarda l’8,5 per cento della popolazione, cioè 2,1 milioni di persone in più rispetto al 2018. I poveri sono aumentati in 19 dei 32 stati, nelle aree urbane e sono leggermente di più tra la popolazione non nativa. La povertà è aumentata di più indue stati a vocazione turistica, Quintana Roo e Baja California Sur, dove l’economia è andata quasi completamente in fumo con la pandemia. Nel biennio il reddito pro capite è diminuito del 7 per cento, mentre sono aumentate le rimesse degli emigrati. L’economia si è contratta dell’8,5 per cento nel 2020, innescando una delle peggiori recessioni della storia del Messico. Il paese ha un bilancio ufficiale di più di 242mila morti per il coronavirus – il quarto più alto al mondo – e ora sta affrontando una terza ondata di contagi”. Secondo Our world in data risultano somministrate 69,8 milioni di dosi di vaccino ed è completamente vaccinato il 20,8 per cento della popolazione.
- In Libia dal 7 al 9 agosto il governo riconosciuto dalla comunità internazionale ha annunciato un lockdown stringente nella capitale, Tripoli, nel centro e nell’ovest del paese, in occasione dei festeggiamenti del capodanno musulmani, per cercare di contenere i casi in crescita. Da circa dieci giorni nell’area è in vigore un coprifuoco dalle 18 alle 6 del mattino. La Libia orientale e meridionale, controllata di fatto dalle forze di Khalifa Haftar, non applica le misure adottate dal governo guidato dal primo ministro Abdul Dbeibeh. Il paese di circa sette milioni di abitanti ha le infrastrutture sanitarie gravemente indebolite da un decennio di guerra e finora ha registrato ufficialmente 262.948 contagi e 3.663 morti dovuti al covid-19. Dalle poche centinaia di fine aprile, adesso i casi giornalieri sono più di duemila, un aumento che si spiega in parte con un maggior numero di test. Dopo un inizio difficile della campagna di vaccinazione (secondo i calcoli di Reuters risulta vaccinato il 5,3 per cento della popolazione) a inizio agosto la Libia ha ricevuto due milioni di dosi di vaccino dal laboratorio cinese Sinopharm.
- La Cnn ha licenziato tre dipendenti entrati nella sede dell’emittente a New York senza essere vaccinati contro il covid-19. “La settimana scorsa siamo stati informati della presenza in sede di tre dipendenti non immunizzati”, si legge in un documento interno. “Tutti e tre sono stati sollevati dai loro incarichi”. La Cnn ha autorizzato i dipendenti immunizzati a rientrare al lavoro su base volontaria basandosi sulle loro dichiarazioni, senza richiedere la certificazione dell’avvenuta vaccinazione.
- Scatterà dal 6 agosto un coprifuoco notturno ed è stata ordinata la chiusura dei locali d’intrattenimento per 24 ore nell’isola di Zacinto e nella città di Hania, a Creta, per contenere la diffusione dei contagi. La Grecia, che sta cercando di ricostruire il suo settore turistico colpito dalla pandemia, combatte anche una massiccia ondata di incendi. Le restrizioni saranno in vigore dal 6 al 13 agosto. A Zacinto nell’ultima settimana i contagi sono aumentati del 69 per cento e a Hania del 54 per cento.
- Dalla mezzanotte del 5 agosto scatterà un nuovo lockdown a Manila, capitale delle Filippine, nella provincia limitrofa di Laguna, e nelle città di Cagayan De Oro e Iloilo per rallentare la diffusione della variante delta. Le parole del presidente Duterte, che ha minacciato gli arresti domiciliari o la reclusione in prigione per chi non è vaccinato, hanno causato caos e code per accedere nei centri di vaccinazione, dove si sono presentate migliaia di persone cercando di farsi vaccinare prima dell’entrata in vigore delle restrizioni che, stando al portavoce presidenziale Harry Roque, non fermeranno la campagna vaccinale. Con circa 1,62 milioni di contagi e più di 28mila morti, le Filippine sono il secondo paese asiatico più colpito dopo l’Indonesia, e su 110 milioni di abitanti risulta completamento vaccinato il 9,3 per cento.
- Secondo i dati del ministero della salute indonesiano, tra maggio e luglio su 68mila persone monitorate a Jakarta tra le persone non vaccinate è stato registrato un tasso di mortalità triplo rispetto a quelle vaccinate che hanno ricevuto due dosi del Sinovac o dell’Astra Zeneca, il 15,5 per cento contro il 4,1 per cento. Dall’inizio della pandemia l’Indonesia ha avuto più di tre milioni di contagiati, più di centomila morti e su 270 milioni di abitanti risulta vaccinato completamente l’8 per cento. Al confronto, scrive la Reuters, “in India risulta completamente vaccinato il 7,8 per cento della popolazione (su più di un miliardo di abitanti) e i morti riportati finora ufficialmente sono stati 425.700”.
- Gli Stati Uniti hanno registrato un nuovo picco di casi, centomila segnalati il 3 agosto, il massimo degli ultimi sei mesi. Secondo i dati sanitari della Casa Bianca le persone non vaccinate rappresentano il 97 per cento dei casi gravi, in particolare in stati come il Texas e la Florida, dove il tasso di vaccinazione è particolarmente basso. L’amministrazione sta valutando la possibilità di un terzo richiamo a settembre, unendosi a Francia, Germania e Israele che hanno programmi simili. Negli Stati Uniti le autorità sanitarie potranno raccomandare il terzo richiamo solo se i vaccini riceveranno la piena autorizzazione all’immissione in commercio della Food and drug administration, e non solo l’attuale autorizzazione condizionata concessa dalle agenzie sanitarie nazionali dei paesi di tutto il mondo per affrontare l’emergenza del covid-19. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie stanno comunque studiando il modo di rendere il terzo richiamo possibile in determinate circostanze di rischio o vulnerabilità delle persone.
- Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che probabilmente da settembre sarà disponibile un terzo richiamo di vaccino per le persone anziane e vulnerabili. Sul terzo richiamo è stato lanciato un appello alla moratoria fino alla fine di settembre dal segretario generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, per aiutare a vaccinare almeno il 10 per cento della popolazione dei paesi più poveri, che finora hanno ricevuto solo l’1,1 per cento di più di quattro miliardi di dosi somministrate nel mondo.
- In Giappone il governo ha annunciato l’estensione dello stato di semiemergenza ad altre otto prefetture, dopo un aumento consistente dei nuovi casi, che a Tokyo hanno superato i cinqeumila al giorno e sono più di quindicimila nell’intero paese. Finora i casi di persone positive collegate alle Olimpiadi sono 353. Nel paese lo stato di emergenza è in vigore a Tokyo, a Osaka, e a Okinawa. La norma prevede la chiusura di bar e locali di karaoke che servono alcol e misure di sostegno per gli incassi perduti. I locali che non servono alcol devono chiudere alle otto di sera. La semiemergenza prevede regole meno stringenti.
- Il secondo stato più popoloso dell’Australia, Victoria, sarà in lockdown per una settimana, per la sesta volta dall’inizio della pandemia. Il premier, Daniel Andrews, ha annunciato le restrizioni in risposta a due nuovi casi. Ha detto che “la priorità del governo è evitare quello che sta succedendo a Sydney”, nel New South Wales, che il 6 agosto ha registrato 291 casi e cinque morti, e dove si prospetta un posticipo dell’apertura delle scuole prevista per il 16 agosto. In Australia è completamente vaccinato il 20 per cento della popolazione sopra i sedici anni, una cifra dovuta a problemi di approvvigionamento e a una diffusa esitazione a vaccinarsi. Il governo federale ha promesso di accelerare la distribuzione delle dosi della Pfizer e dell’AstraZeneca entro la fine dell’anno. Nel frattempo i lockdown restano gli strumenti più usati per contrastare i contagi.
- Nella Repubblica Democratica del Congo sono state somministrate poco più di 86mila dosi di vaccino, sufficienti per meno dello 0,1 per cento dei 90 milioni di abitanti. Il paese affronta difficoltà logistiche nella somministrazione, ma il governo è sotto accusa per aver lanciato messaggi confusi, in particolare riguardo al vaccino dell’AstraZeneca, che hanno alimentato l’esitazione vaccinale la diffidenza nei confronti dei vaccini. In due regioni orientali sono è in vigore lo stato di emergenza da maggio: il Nord Kivu e Ituri, dove il 2 agosto secondo fonti dell’esercito 16 civili sono stati uccisi dai miliziani ugandesi dell’Allied democratic forces.
- Negli Stati Uniti le donne con figli piccoli vivono un periodo di incertezza riguardo al proprio ritorno al lavoro, dato che nel paese non esistono regole uniformi al livello nazionale e federale per la riapertura di scuole e asili, spiega Claire Cain Miller sul New York Times.
Ha collaborato Francesca Morante