Viaggiatori instancabili
Questo articolo è uscito nel gennaio 2021 sul numero 16 di Internazionale Kids.
Cosa faresti se avessi un milione di euro? Compreresti un castello? Aiuteresti i poveri? Scommetto che tra tutte le possibilità non ti verrebbe mai in mente di comprare un piccione.
Eppure, l’anno scorso, un imprenditore cinese ha speso circa un milione e 200mila euro per comprare un piccione belga di nome Armando. A prima vista sembra un piccione qualunque, di quelli che si vedono nei parchetti, ma Armando è un campione: ha vinto le gare di volo più importanti.
In un piccione da gara si guarda soprattutto l’apertura alare, la velocità e la capacità di resistenza. Ma una caratteristica fondamentale, la più difficile da individuare, è la capacità di tornare a casa. Nelle gare i piccioni vengono portati fino a mille chilometri di distanza dalla loro casa, spesso oltreoceano, e devono ritrovare la strada per tornare indietro.
Ci sono diverse teorie su come ci riescano. Alcuni pensano che si orientino con il Sole o con il campo magnetico della Terra, come se avessero una bussola. Altri sostengono che il loro senso dell’olfatto li guidi attraverso gli odori trasportati dai venti. I piccioni seguono il corso dei fiumi e perfino le autostrade, come gli automobilisti. Si orientano prendendo dei punti di riferimento e hanno una memoria visiva simile alla nostra.
Occhi al cielo
Una gara di piccioni è un’impresa che richiede una grande resistenza, perché volano senza intervalli. Anche la velocità è importante: Armando e i piccioni più veloci volano a circa 145 chilometri orari, superando a volte gli uccelli rapaci. Inoltre spesso scelgono i percorsi più lunghi per evitare i predatori e volano nelle foreste o sopra gli oceani, con il rischio di finire tra le onde.
Nel frattempo, i loro allenatori se ne stanno seduti a casa a scrutare il cielo, aspettando con ansia. Non possono fare altro. Tutto il lavoro si concentra nella preparazione dell’impresa. Un aspetto importante dell’allenamento si basa sul fatto che i piccioni volano in stormi, un po’ come i ciclisti che nelle gare avanzano in gruppo. Gli allenatori impiegano mesi per insegnare agli uccelli quando staccarsi dal gruppo e portarsi in vantaggio per arrivare primi.
I premi delle gare sono saliti a milioni di euro, così non stupisce che Armando e i suoi discendenti costino tanto. Purtroppo questo ha attirato anche persone interessate più ai soldi che allo sport: a Taiwan, per esempio, dei piccioni sono stati rapiti per chiedere un riscatto, mentre a Pechino due imbroglioni hanno nascosto un piccione in un treno ad alta velocità per farlo arrivare prima degli altri.
Ma non servono milioni di euro se ti interessano le gare di piccioni, basta uno spazio all’aria aperta dove costruire la piccionaia.
Molte persone sono convinte che questo sia un ottimo sport per prendersi cura di sé. Cosa c’è di più terapeutico che stare all’aria aperta esercitandosi con un animale, e poi contemplare il cielo mentre si aspetta il suo ritorno?
Questo articolo è uscito nel gennaio 2021 sul numero 16 di Internazionale Kids.