Con i messaggi criptati di WhatsApp siamo tutti invisibili
WhatsApp è ormai completamente criptato per tutti i sistemi operativi. Significa che i tecnici dell’app, di proprietà di Facebook, non possono leggere i messaggi o vedere i video degli utenti anche se un tribunale gli ordinasse di farlo.
Una nota sul sito dell’applicazione spiega che “la crittografia end-to-end di WhatsApp assicura che solo tu e la persona con cui stai comunicando possiate leggere ciò che viene inviato, e che non ci sia nessuno nel mezzo, nemmeno WhatsApp”. La prima testata a dare la notizia è stata Wired.
WhatsApp ha un miliardo d’utenti, il che la rende l’app per chattare più usata al mondo. Il criptaggio totale non è una caratteristica del tutto nuova per l’app: nel novembre 2014 questa possibilità era stata introdotta per gli utenti che usano il sistema operativo Android, che sono centinaia di milioni. Ma non comprendeva tutti i tipi di messaggio, come le chat di gruppo, i filmati o le foto. Inoltre non riguardava iOS della Apple o Windows phone.
Quest’ultimo annuncio di criptaggio da parte di WhatsApp è quindi l’ultimo capitolo di un piano sul quale l’azienda ha lavorato per almeno due anni, in modo da diventare praticamente invisibile ai suoi stessi utenti, come ha spiegato a Wired nel 2014 Moxy Marlinspike, uno degli esperti di crittografia che lavorano al progetto.
Il cofondatore di WhatsApp, Jan Koum, ha scritto in un post su Facebook del 5 aprile che “per chi usa l’ultima versione dell’app, ogni messaggio, foto, filmato, documento o messaggio vocale che viene spedito è automaticamente criptato. Anche le chat di gruppo e le chiamate vocali”.
Ci sono alcuni simboli che segnalano questa novità. In cima a ogni nuova chat appare una nuvola di testo che conferma che tutti i messaggi e le chiamati sono criptati. Gli utenti possono anche verificare se una chat è criptata usando un codice QR o una stringa numerica da sessanta cifre generata per ogni chat.
Il criptaggio equivale alla sicurezza: è un vantaggio indiscusso per gli utenti
Il criptaggio è una delle preoccupazioni principali di tutte le aziende di tecnologia, e in particolare di WhatsApp. Il capo di Facebook per l’America Latina è stato brevemente incarcerato in Brasile per non aver fornito i dati di alcune chat di WhatsApp in un caso di narcotraffico. Non è chiaro se i dati fossero criptati, ma all’epoca WhatsApp ha dichiarato al New York Times che “non può fornire informazioni che non ha”.
Di recente la Apple si è scontrata con l’Fbi, lapolizia federale statunitense, a proposito dell’ordinanza di un tribunale che la obbligava a trovare un modo di aggirare le misure di sicurezza su un iPhone bloccato. Gli effetti di questo caso, che alla fine è stato abbandonato dall’Fbi perché ha trovato un modo di accedere al telefono senza l’aiuto della Apple, rimangono importanti. Molti si fanno delle domande sugli strumenti dell’Fbi e se l’agenzia debba o meno rivelare il metodo con cui è riuscita ad aggirare la sicurezza della Apple.
Per Koum e la sua squadra di WhatsApp, il criptaggio equivale alla sicurezza: è un vantaggio indiscusso per gli utenti. La funzione è attivata automaticamente e non può essere disattivata.
Riferendosi alla sua esperienza personale, ai tempi in cui cresceva in Ucraina quando questa era parte dell’Unione Sovietica, Koum ha scritto sul blog di WhatsApp: “Sono cresciuto in Unione Sovietica durante il regime comunista e il fatto che le persone non potessero parlare liberamente è una delle ragioni che ha spinto la mia famiglia a trasferirsi negli Stati Uniti. Oggi oltre un miliardo di persone usano WhatsApp per rimanere in contatto coi loro amici e familiari in tutto il mondo. E oggi, ognuna di quelle persone può parlare liberamente e in sicurezza su WhatsApp”.
(Traduzione di Federico Ferrone)
Questo articolo è uscito su Quartz.
This article was originally published in Quartz. Click here to view the original. © 2015. All rights reserved. Distributed by Tribune Content Agency.