Il Booker prize che racconta l’Oman con gli occhi di una donna
La vincitrice del premio 2019 Man Booker International per la letteratura, l’omanita Jokha Alharthi, è stata la prima scrittrice del suo paese tradotta in inglese. Alharthi ha vinto per Celestial bodies e ha deciso di condividere il premio di 50mila sterline con la sua traduttrice, Marilyn Booth. Il libro è importante anche perché è il primo romanzo tradotto dall’arabo a vincere il Booker.
“Sono entusiasta del fatto che si sia aperta una finestra sulla ricca cultura araba”, ha detto Alharthi ai giornalisti dopo la cerimonia a Londra, il 22 maggio. “L’Oman mi ha ispirato, ma penso che i lettori di tutto il mondo possano essere in sintonia con i valori umani contenuti nel libro: libertà e amore”.
Celestial bodies ruota attorno alla storia di tre sorelle di ceto medio-borghese nel villaggio omanita di Al Awafi, di cui il romanzo racconta significativi cambiamenti attraverso una raccolta di eventi passati e presenti che toccano la vita di alcuni abitanti.
Celestial bodies offre al lettore lo spaccato di una società di cui non si parla spesso in termini di letteratura, cultura e tradizioni. E la prospettiva di una donna è particolarmente rara, visto che nel golfo Persico la letteratura femminile ha cominciato a essere pubblicata solo dalla seconda metà del ventesimo secolo. È una tendenza connessa all’introduzione dell’istruzione delle ragazze, cominciata tra il 1928 e il 1970 nei diversi stati del Golfo.
Ma questo non significa che le donne del golfo Persico non avessero prodotto letteratura prima di allora: erano particolarmente popolari per la loro tradizione di narrazione orale e per la loro produzione poetica. Tra le opere più significative ci sono quelle della poeta kuwaitiana Suad al Sabah e di Hamda Khamis, autrice del Bahrein.
L’esplosione della ricchezza petrolifera, che ha costretto la penisola arabica a uscire dall’isolamento e a inserirsi nell’arena internazionale, ha portato alla creazione di scuole, giornali e mezzi d’informazione che hanno favorito la creatività letteraria. Dagli anni settanta, la produzione letteraria femminile nel golfo è cresciuta: ora le donne scrivono di temi e argomenti diversi, specialmente quelli che riguardano l’esperienza specifica delle donne nella società del golfo Persico. Ma il romanzo è ancora un genere recente per le donne della regione.
Modernità e nostalgia
Un tema comune nelle opere provenienti da quest’area è la nostalgia di un passato più semplice, che viene spesso messo in contrasto con la crescita estremamente rapida conosciuta da questi paesi dopo la scoperta del petrolio. Celestial bodies mette in relazione la tratta degli schiavi in Oman – lo sfondo della storia – e i cambiamenti vissuti dalla società omanita con l’arrivo della ricchezza legata al petrolio.
Anche se Alharthi ambienta la sua storia all’interno di questa narrativa della nostalgia, lo fa in modo da offrire una visione obiettiva delle tradizioni e della storia raccontate nel romanzo. Lo fa senza ammantare di romanticismo il passato o dando una visione eccessivamente ottimistica dei vantaggi legati alla ricchezza petrolifera. Celestial bodies è un ritratto onesto del cambiamento e di come ha influenzato la vita di diversi abitanti del villaggio di Al Awafi.
Una caratteristica della letteratura omanita è quello di rispecchiare il legame con la tradizione ancora forte nel paese. Del romanzo fanno parte gli aspetti culturali e religiosi dell’Oman e della regione, come i riferimenti agli spiriti soprannaturali (i jinn), le importanti coltivazioni di datteri, le allusioni alla letteratura e alla poesia mediorientali classiche come ai poeti iracheni Al Mutanabbi e Ibn al Rumi.
Non è necessario avere familiarità con le tradizioni, la letteratura e le tradizioni del golfo Persico per apprezzare Celestial bodies – ma per comprendere appieno questi riferimenti e la bellezza che aggiungono al testo, vale la pena approfondire l’argomento per immergersi nella cultura dell’Oman e comprendere meglio il testo stesso.
Ricca tradizione letteraria
Celestial bodies è il segnale che le donne del golfo stanno producendo opere letterarie che vale la pena esplorare. Non solo per avere uno sguardo in questa società, ma anche per scoprire una ricca tradizione letteraria finora inaccessibile a un pubblico più vasto.
In un’intervista pubblicata sul sito del Man Booker International Prize Alharthi dice del suo libro: “Spero che aiuti i lettori di tutto il mondo a scoprire che l’Oman ha una comunità di scrittori attiva e di talento che affronta sacrifici e lotte e trova gioia nello scrivere o nell’arte, come in qualsiasi altro luogo al mondo. Questo è qualcosa che il mondo intero ha in comune”.
Il romanzo di Alharthi offre uno scorcio del mondo delle donne nel golfo Persico. La speranza è che Celestial bodies incoraggi più traduzioni di opere della regione, così che i lettori possano apprezzare le ricchezze culturali offerte.
(Traduzione di Stefania Mascetti)
Questo articolo è stato pubblicato dal sito The Conversation.
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