La rivoluzione del giocattolo erotico femminista
Sembra proprio che l’economia dell’erotismo sia molto redditizia. Basta chiederlo ad Alexandra Fine e Janet Lieberman, due imprenditrici statunitensi che ultimamente sono entrate in questo settore. Il loro prodotto, Eva, è stato definito il “primo vibratore per la coppia, discreto, che si usa senza mani o cinturini” e ha conquistato la piattaforma di crowdfunding Indiegogo.
Nel dicembre 2014, quando si è conclusa la campagna di finanziamento, Eva aveva raccolto quasi mezzo milione di dollari in più dei 200mila dollari chiesti dalle fondatrici: è stato il miglior risultato ottenuto da un gruppo formato solo da donne, e il prodotto per adulti più finanziato nella storia del crowdfunding online.
A quanto pare, internet ha capito quello che gli adulti che praticano sesso consensuale sanno da tempo: i sex toys per le donne fanno bene alla vita sessuale e anche agli affari.
Fine e Lieberman attribuiscono il loro successo a due fattori.
Per cominciare, forse il mondo è pronto per un prodotto che elimina il “divario di genere” per il piacere in camera da letto. Alcune ricerche hanno dimostrato che il 70 per cento delle donne ha bisogno della stimolazione clitoridea per raggiungere l’orgasmo. Di conseguenza, molte coppie vivono una disparità di genere relativa alla soddisfazione sessuale e, stando alle statistiche, è più probabile che siano le donne a descrivere la propria vita erotica come “per niente piacevole”.
E l’altro motivo? Le due fondatrici sono molto convincenti quando raccontano una storia.
“Le donne hanno apprezzato il nostro modo di affrontare la questione”, ha detto Fine. “Senza troppa sessualizzazione né medicalizzazione. Abbiamo parlato di sesso in modo semplice, e ci siamo anche divertite. Non abbiamo usato il sesso per vendere un giocattolo erotico, e penso che questo sia stato fondamentale”.
Il successo dell’Eva rivela l’importanza del crowdfunding. Slava Rubin, amministratore delegato di Indiegogo, ha detto che solo nell’ultimo anno sulla piattaforma ci sono state più di dieci campagne che hanno raccolto milioni di dollari. In particolare sono cresciute quelle legate a prodotti tecnologici e cinematografici. Ma a prescindere dal settore, le campagne di maggior successo hanno affrontato questioni che hanno fatto breccia su un pubblico internazionale.
“Sembra proprio questo il caso dell’Eva su Indiegogo”, osserva Rubin. “Il pubblico di tutto il mondo ha dato un sostegno enorme all’Eva, che su Indiegogo ha più di settemila finanziatori da novantuno paesi diversi, e il numero è in crescita. Ora le fondatrici hanno superato la fase della raccolta fondi e stanno usando la piattaforma per gestire gli ordini”.
I primi vibratori elettrici furono brevettati nel 1902. A più di un secolo di distanza, e diverse rivoluzioni sessuali dopo, il settore registra vendite per quindici miliardi di dollari all’anno, scrive Newsweek.
Inutile aggiungere che il successo di questa industria è stato finanziato in gran parte dalle donne. Così, prodotti che trattano il sesso in modo positivo come l’Eva si trovano in una posizione di vantaggio. Allo stesso tempo, l’atteggiamento adottato da Fine e Lieberman a sostegno della sessualità femminile e del benessere delle donne è indicativo del fatto che i giocattoli erotici destinati alle donne non sono più stigmatizzati.
Le creatrici dell’Eva sono convinte che il loro giocattolo rappresenti un’evoluzione per l’idea di parità in camera da letto. Non avendo le mani occupate, i partner possono concentrarsi l’uno sull’altra e quindi il vibratore produce un’esperienza piacevole per tutti. In genere i vibratori si fissano al corpo con dei cinturini. Ma la forma simile a un coleottero di questo strumento è stata studiata per non sembrare minacciosa e non dare fastidio durante il rapporto: cosa che può succedere con altri prodotti progettati per essere inseriti in vagina. L’Eva sta al suo posto inserendo le “ali” flessibili sotto le grandi labbra della donna.
Il design non è nato per caso. Fine, che ha conseguito un master in psicologia clinica incentrato sulla terapia sessuale presso la Columbia university, ha trovato una socia naturale in Lieberman, che si è laureata in ingegneria meccanica all’Mit e che ha progettato il vibratore.
Le due si sono date appuntamento in un caffè nel giugno del 2014: entrambe stavano pensando di mettere in piedi una loro società di sex toys a Brooklyn, perché erano stanche della mancanza di sex toys per la coppia. Fine e Lieberman si sono rese conto di avere la stessa idea e competenze complementari. Poco dopo è nata la startup per il benessere sessuale Dame Products.
Lieberman ricorda però che, come per tutti i giocattoli erotici, neanche questo potrà accontentare tutti, viste le preferenze e le differenze individuali.
“Abbiamo provato a realizzare un prodotto che funzionasse per quante più donne possibile”, dice Lieberman. Lavorando insieme, queste due professioniste vogliono “rendere il mondo un luogo più felice, una vagina per volta”.
(Questo articolo è uscito su Quartz. Traduzione di Floriana Pagano)