Hollande o la tragedia dell’ingegno
François Hollande è un uomo tenace che sa farsi capire sulla scena internazionale, un uomo che possiede grandi qualità, e la principale è senz’altro l’ingegno.
È grazie al suo ingegno, infatti, che ha saputo navigare le correnti del Partito socialista quando ne era il segretario. È grazie al suo ingegno che ha saputo attendere pazientemente che Dominique Strauss-Kahn annegasse tra due alcove per imporsi come candidato della sinistra alle ultime presidenziali. È sempre grazie all’ingegno che si è fatto eleggere al grido di “il mio nemico è la finanza”, a cui la sinistra e buona parte della destra erano estremamente sensibili.
Quanto a ingegno il presidente francese è imbattibile, ma il problema è che forse è fin troppo ingegnoso. Appena eletto Hollande disponeva di tutto il potere che la repubblica potesse offrire. Era presidente (ovvero una sorta di monarca) e controllava l’assemblea nazionale, il senato, le regioni, i dipartimenti, le grandi città e molte piccole città.
All’inizio della sua prima estate all’Eliseo, niente gli impediva, mentre la Francia partiva per le vacanze, di convocare i deputati e i senatori in sessione straordinaria e approvare riforme indispensabili per il paese. Forse Hollande avrebbe perduto l’appoggio dell’estrema sinistra, ma è anche vero che bussava alla sua porta un partito centrista il cui leader, François Bayrou, aveva invitato i suoi elettori a votare per lui.
Il presidente avrebbe potuto allargare la sua maggioranza e governare posizionandosi al centrosinistra. Avrebbe potuto diventare il grande riformatore di cui la Francia ha tanto bisogno e farsi rieleggere senza problemi nel 2017. Invece François Hollande ha deciso di andare in vacanza.
La scelta non nasceva dalla pigrizia, ma dall’idea ingegnosa che era meglio fare come gli altri per mostrarsi simpatico, per non offendere la Francia e aspettare, ingegnosamente, che un nuovo ciclo economico rilanciasse la crescita e riducesse il tasso di disoccupazione.
Effettivamente questa scelta non è stata sgradita, ma quando Hollande ha risvegliato tutte le destre concedendo il diritto di sposarsi agli omosessuali e la disoccupazione non è scesa, solo il 15 per cento dei francesi ha continuato ad appoggiarlo.
A quel punto, il presidente ha pensato che fosse ingegnoso provare a sbaragliare la destra e accontentare i suoi partner europei lanciando alcune riforme, ma abbastanza modeste da non provocare eccessivi scossoni. Però, è stato così ingegnoso che nessuno ci ha capito nulla, e domenica scorsa il secondo turno delle elezioni dipartimentali ha incredibilmente resuscitato Nicolas Sarkozy con il trionfo del suo partito, infliggendo ai socialisti una sconfitta senza precedenti e concedendo un quarto dei voti al Front national.
Siamo davanti a un vero e proprio naufragio, eppure l’umore di Hollande non è cambiato. L’euro è calato, il petrolio si è deprezzato e ci aspettano giorni migliori. Tutto lascia pensare che non è il momento di scontentare la gente, anche perché si potrà sempre ricorrere all’ingegno per impedire una vittoria di Sarkozy tra due anni. Statene certi, ve lo dice un uomo di grande ingegno.
(Traduzione di Andrea Sparacino)