Ogni anno, prima del periodo delle feste natalizie, arriva quello che è diventato un appuntamento molto atteso. In questo periodo infatti esce L’insensé, una rivista culturale che fa il punto della situazione sulla fotografia in un paese o in un’area del mondo.

Dopo il sensazionale numero dell’anno scorso, dedicato alla Cina, era legittimo chiedersi se gli amici dell’Insensé sarebbero stati in grado di superarsi. Ebbene, con una certa soddisfazione possiamo affermare che il numero dedicato all’Africa, anche se riunisce i lavori di fotografi che sono già ampiamente conosciuti (grazie soprattutto ai festival) e presenti nei cataloghi, è assolutamente riuscito.

Colorata, dinamica, al tempo stesso raffinata e sconvolgente, la galleria presentata dall’Insensé conferma l’importanza del Sudafrica nel panorama continentale, dà ampio spazio all’attualità, in particolare quella nel Maghreb, stabilisce una giusta tensione tra paesaggio e corpo, conflitti e sensualità.

Offre anche una nuova e contemporanea declinazione del ritratto che permette finalmente di superare i lavori storici che ci avevano fatto scoprire la fotografia del continente. Insomma, la fotografia in Africa esiste, documenta e mette in discussione le questioni dell’identità, sociale ed estetica. E ovviamente è una gioia per lo sguardo.

Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2014 a pagina 92 di Internazionale, con il titolo “Ritratto di un continente”. Compra questo numero | Abbonati

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