La legalizzazione dell’aborto ha cambiato la vita delle statunitensi
Con la famosa sentenza Roe contro Wade, il 22 gennaio 1973 la corte suprema degli Stati Uniti ha riconosciuto un livello fondamentale riguardo la libertà riproduttiva, affermando il diritto di interrompere una gravidanza a determinate condizioni.
Ecco come quella storica sentenza ha influenzato le opportunità educative e professionali delle donne negli ultimi 45 anni.
Torniamo al 1970, tre anni prima della sentenza sul caso Roe.
In quell’anno l’età media per le donne negli Stati Uniti al momento del primo matrimonio era di poco inferiore ai 21 anni. Il 25 per cento delle donne con diploma di scuola superiore tra i 18 e i 24 anni era iscritto all’università e circa il 9 per cento delle donne adulte aveva completato i quattro anni di college.
La gravidanza era ancora strettamente legata al matrimonio. Coloro che concepivano prima del matrimonio con buona probabilità si sposavano prima del parto. Per le donne sposate, con figli piccoli al di sotto dei sei anni, non era ancora usuale avere un lavoro; circa il 37 per cento di loro faceva parte della forza lavoro. Allora, come oggi, trovare una soddisfacente assistenza all’infanzia era un’impresa per le madri lavoratrici.
Nel 1980 l’età media del matrimonio era salita a 22 anni. Il 30 per cento delle donne americane di età compresa tra i 18 e i 24 anni diplomate alla scuola superiore era iscritto al college, e il 13,6 per cento aveva portato a compimento un percorso universitario di quattro anni. Il 45 per cento delle madri sposate con figli piccoli faceva parte della forza lavoro.
Anche se questi cambiamenti potrebbero non essere direttamente attribuibili alla sentenza Roe contro Wade, si sono verificati poco dopo la pronuncia della corte suprema e da allora non si sono interrotti.
Oggi, all’incirca due generazioni dopo quel pronunciamento, le donne rimandano il matrimonio, sposandosi per la prima volta in media all’età di 27 anni. Il 17 per cento delle donne sopra i 25 anni non è mai stato sposato. Alcune stime suggeriscono che il 25 per cento dei giovani adulti di oggi potrebbe non sposarsi mai.
Inoltre, oggi le studenti sono la maggioranza nelle università , e la partecipazione alla forza lavoro retribuita è parte integrante della vita di molte donne.
Se la sentenza Roe contro Wade fosse rovesciata – riducendo o sopprimendo del tutto il controllo delle donne sulla propria vita riproduttiva – diminuirebbero nuovamente l’età media al matrimonio, il livello di istruzione e la partecipazione delle donne alla forza lavoro?
Adolescenti a rischio
Anche a queste domande è difficile dare risposta. Ma possiamo vedere per esempio l’effetto che le gravidanze in età adolescenziale hanno sull’istruzione di una donna. Il 30 per cento di tutte le adolescenti che abbandonano la scuola citano la gravidanza e la genitorialità tra le principali motivazioni. Solo il 40 per cento delle madri adolescenti porta a termine le scuole superiori. Meno del 2 per cento conclude il college entro i 30 anni.
Il livello di istruzione a sua volta influenza il reddito delle madri adolescenti per il resto della loro vita. I due terzi delle famiglie formate da genitori adolescenti sono povere, e circa una su quattro dipenderà dall’assistenza sociale entro i tre anni dalla nascita del figlio. Molti bambini non sfuggiranno a questa spirale di povertà. Solo circa i due terzi dei bambini nati da madri adolescenti ottengono un diploma di scuola superiore, contro l’81 per cento dei loro coetanei con genitori più adulti.
Il futuro dipende in gran parte dagli sforzi a livello statale e federale per proteggere o restringere l’accesso alla contraccezione e all’aborto. La persistente opposizione alla legalizzazione dell’aborto è riuscita a restringere progressivamente l’accesso delle donne a questi servizi. Secondo il Guttmacher institute, un gruppo di ricerca che studia le politiche riproduttive, tra il 2011 e la metà del 2016, i legislatori degli stati hanno emanato 334 restrizioni riguardanti il diritto all’aborto, circa il 30 per cento di tutte le restrizioni sull’aborto emanate dopo la sentenza Roe contro Wade.
Che sviluppo avrebbero avuto le vite delle donne americane negli ultimi decenni del ventesimo secolo e in questo inizio di ventunesimo secolo se nel caso Roe contro Wade la corte avesse preso una decisione diversa? Le donne sarebbero state costrette a gravidanze forzate e sarebbe stata negata loro l’opportunità di fare progetti di vita che avessero come priorità gli obiettivi scolastici e lavorativi? La maternità e il matrimonio sarebbero stati i ruoli primari o esclusivi delle donne in età fertile?
Grazie alla reperibilità di una più vasta gamma di farmaci contraccettivi e abortivi diversi dalle procedure mediche disponibili oggi, oltre che a una forte domanda di lavoro femminile nell’economia degli Stati Uniti, sembra improbabile che lo status delle donne possa mai tornare a una situazione come quella precedente al 1973. Ma gli statunitensi non devono dimenticare il ruolo che la sentenza Roe contro Wade ha giocato nel far progredire la vita delle donne.
(Traduzione di Francesco De Lellis)
Questo articolo è stato pubblicato da The Conversation. Internazionale ha una newsletter settimanale che racconta cosa succede negli Stati Uniti. Ci si iscrive qui.