A Euro 2016 l’Inghilterra prova a non farsi distrarre dalla Brexit
Oggi alle 18 gioca l’Italia contro la Spagna. Le elezioni, lì, le hanno appena vinte i conservatori: a questo punto gli spagnoli vorranno anche conservare il titolo di campioni d’Europa, è evidente. Ah, comunque gioca anche l’Inghilterra: tutte le squadre della serie A inglese (la Premier league) avevano espresso sostegno all’idea di restare in Europa: “Saremo meno rispettati, nel mondo, se decidiamo di non voler far parte di qualcosa”, aveva detto qualche giorno prima del voto il presidente della lega inglese, Richard Scudamore.
Secondo il Mirror, 332 calciatori comunitari che giocano in Scozia e Inghilterra diventeranno extracomunitari con l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Compresi Ogbonna e Pellè, tanto per citare due italiani.
Con il collasso della sterlina, l’esodo di calciatori dal campionato inglese sarà epocale, roba da sbarco in Normandia. Insomma, il danno è evidente, più che altrove, considerato che la Premier league è tra i pochi tornei in Europa a garantire profitti e non perdite alle squadre iscritte.
La Brexit riuscirà a influire sull’umore e sulla resa del match di stasera? Sulla carta il compito di Rooney e compagni non è impossibile: alle nove di sera se la vedono con l’Islanda, cioè una squadra miracolosa ed entusiasmante, ma che è data come vincente finale dai bookmaker a circa 150 a 1. Significa che se scommettete cinque euro sull’Islanda e questa vince, ne prenderete 750. Se li scommettete sull’Inghilterra diventeranno appena 55.
La sfida è comunque affascinante: sono due isole, una che nell’Unione europea non è mai entrata e un’altra che sta per uscire. “Come ve la passate?”, potrebbero chiedere gli inglesi ai loro avversari prima dell’incontro. E tra gli islandesi l’idea che l’Inghilterra voglia uscire dall’Europa potrebbe assumere contorni calcistici affascinanti, almeno stasera.
Wayne Rooney, capitano dei suoi, ha dichiarato di aver votato via posta, ma anche di essere indifferente al risultato elettorale: “Pensiamo a battere l’Islanda, piuttosto”, ha commentato. I tifosi, Rooney lo sa, occorre tenerseli buoni, e la frangia estrema del tifo britannico si è sempre – prevedibilmente – dichiarata secessionista. Ma questo era scontato: gli hooligan del Liverpool o del West Ham continuerebbero a seguire le loro squadre anche se in campo ci fossero Elton John, Pippa Middleton e Doctor Who.
Capitan Rooney e i suoi colleghi non hanno svelato il voto, ma preoccupati per i loro stipendi è pensabile che chi ha votato abbia sbarrato la casella remain (restare). Alle 21 vedremo se l’Islanda saprà approfittare dello scossone finanziario.
Italia e Spagna giocano alle 18: c’è una finale persa di brutto con gli spagnoli, quattro anni fa, da far dimenticare. E altri temi che rendono la sfida interessante. Ma con i venti secessionisti che tirano, una sfida tra due squadre dell’Ue rischia di diventare una partitella tra amici. Solo che chi vince vince: questo match non si può ripetere come chiedono i britannici che hanno firmato la petizione per rifare il referendum.